l'appello al capo dello stato

"Noi Denunceremo" scrive a Mattarella: «Gravissime omissioni di Governo e Regione»

Il comitato dei famigliari delle vittime chiede al Presidente della Repubblica di fare da garante «affinché la verità su quanto è accaduto nei mesi che si sono rivelati i più bui del dopoguerra, possa alla fine essere raggiunta»

"Noi Denunceremo" scrive a Mattarella: «Gravissime omissioni di Governo e Regione»
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Non si ferma l’attività del comitato “Noi Denunceremo – Verità e giustizia per le vittime di Covid-19”, impegnato a chiedere giustizia e chiarezza in merito alla gestione dell’epidemia, soprattutto in Lombardia. Per farlo, questa volta, i famigliari delle vittime si sono rivolti al Capo dello Stato Sergio Mattarella, inviandogli una lettera nella quale si evidenziano «gravissime omissioni da parte di Governo e Regione Lombardia».

La considerazione prende le mosse dalla lettura del cosiddetto “dossier Lunelli”, documento redatto appunto dal generale dell’Esercito in pensione Pier Paolo Lunelli, nel quale emergerebbe un confronto impietoso tra il nostro piano pandemico nazionale, definito «obsoleto», e quello degli altri Paesi, in particolare quello svizzero.

«Il piano pandemico nazionale italiano - che non è stato aggiornato neppure a seguito delle nuove linee guida diramate nel 2017 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Centro europeo per il controllo delle malattie - attribuisce alle regioni il compito di “stimare il fabbisogno di dispositivi di protezione individuale e mettere a punto i piani di approvvigionamento” – si legge nella lettera inviata a Mattarella -. Ci chiediamo, quindi, quanti nostri connazionali, quanti medici e operatori sanitari non avrebbero perso la vita se fossero stati disponibili i dispositivi di protezione individuale nelle quantità previste da un aggiornato piano pandemico. Il fine dei piani pandemici, dice l’Oms, è quello di mitigare le conseguenze economiche e in termini di vittime di una pandemia».

Il comitato denuncia poi gravi responsabilità omissive da parte delle Regioni e in particolare della Lombardia «non avendo ottemperato ad alcuno degli obblighi che erano imposti dal piano pandemico nazionale, il cui file aggiornato sul sito del Ministero della Salute reca il titolo "Gen_06", quindi riproposto come aggiornato nel 2016 ma probabilmente mai riadattato ai nuovi scenari». Il piano pandemico nazionale italiano prevede infatti l'obbligo di elaborare piani pandemici regionali attuativi, sulla scorta di informazioni che le regioni stesse hanno l'obbligo di fornire al Ministero della Salute (numero di casi sospetti, tracciamento della catena di contagio, modalità di isolamento…).

«Ci risulta che non era stato attuato dalla Regione nemmeno quanto previsto come obbligo a suo carico dal piano pandemico nazionale italiano – sottolinea il comitato -. Regione Lombardia non fece scorta di Dpi nonostante sapesse del rischio di epidemia sin dal 22 gennaio 2020, non si attivò al fine di reperire reagenti per l'effettuazione di tamponi, non ebbe a provvedere al tracciamento immediato della catena di contagio attraverso tamponi immediati e test (come peraltro fu fatto dalla Regione Veneto). Ci risulta anche che non comunicò quali fossero i numeri dei casi di polmoniti anomale, quali le prescrizioni effettuate dai medici di medicina generale nei mesi a decorrere almeno da novembre/dicembre 2019 sino al mese di febbraio 2020 su casi di “influenze strane” che si stavano verificando, al fine di porre in condizione di “potersi preparare” nell'eventualità di un'emergenza sanitaria».

Soprattutto, i famigliari delle vittime si chiedono come «si possa sorvolare sul fatto che Regione Lombardia non abbia voluto assumersi la responsabilità di chiudere Alzano e Nembro», comuni diventati ormai famosi per la mancata zona rossa in Val Seriana (provvedimento raccomandato dallo stesso Istituto superiore di sanità in una nota tecnica del 2 marzo).

Infine, il comitato “Noi Denunceremo” lancia un appello a Sergio Mattarella. «Siamo fortemente preoccupati circa la trasparenza degli organi responsabili, attuata mediante l’applicazione della secretazione di molti documenti, non ultimo un supposto piano segreto elaborato nel mese di gennaio unitamente a notizie dalla stampa estera circa le pressioni che hanno portato alla rimozione dal website dell’Oms di un rapporto indipendente di valutazione della risposta italiana al Covid-19 il 13 maggio 2020. Signor Presidente, la Sua Persona rappresenta “l’unità nazionale” nel ruolo di arbitro super partes. Facciamo appello a Lei affinché la verità su quanto è accaduto nei mesi che si sono rivelati i più bui del dopoguerra, possa alla fine essere raggiunta».

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