Nomi dei coinvolti nell'inchiesta Covid, la Procura di Bergamo indaga sulla fuga di notizie
La comunicazione era di «persone indagate», senza fare nomi, sicuramente non dei ministri, di competenza del tribunale di Brescia
Sentire nomi conosciuti da tutti, come quelli di Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio; Roberto Speranza, ex ministro della Salute; Attilio Fontana, che era e continua a essere presidente della Lombardia, con il suo ex assessore al Welfare Giulio Gallera, e sentirli definire «principali indagati» nell'inchiesta per epidemia colposa della Procura di Bergamo, ha destato gli animi di tutti. Ma ora è la stessa Procura ad aprire una nuova inchiesta, questa volta per fuga di notizie.
Persone «indagate a vario titolo»
Sono stati giorni in cui il dibattito pubblico è tornato ad accendersi intorno alla mancata zona rossa ad Alzano di tre anni fa, ma i nomi dei coinvolti non sarebbero dovuti uscire. Lo scorso mercoledì sera, a chiusura dell'indagine, la Procura aveva parlato di «persone indagate a vario titolo», tra le quali Conte e Speranza non rientrerebbero neanche, perché delle loro posizioni si occupa il Tribunale dei Ministri a Brescia. Nessun nome, quindi.
Chiappani: «Un problema grave»
Il procuratore capo di Bergamo, Antonio Chiappani, non ha apprezzato la fuga di notizie, come nel suo stile professionale. In un'intervista che aveva rilasciato alla nostra testata poco più di un anno fa, aveva sottolineato: «Le persone sulle quali si assumono informazioni vengono iscritte nel registro degli indagati per tutelarle, per dare loro la possibilità di difendersi. Nel momento in cui l’iscrizione nel registro viene resa pubblica da giornali o tv, è peggio di una sentenza, come importanza mediatica. Per questo motivo la fuga di notizie è un problema grave».