Morta di stenti

«Nulla fa dubitare della piena capacità della donna», Alessia Pifferi affronterà il processo

La mamma della bambina lasciata sola per sei giorni a 18 mesi andrà a giudizio per omicidio aggravato. Rifiutata la perizia psichiatrica

«Nulla fa dubitare della piena capacità della donna», Alessia Pifferi affronterà il processo
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È stata negata la perizia psichiatrica ad Alessia Pifferi, la madre di Diana, morta di stenti a 18 mesi per essere stata lasciata a casa da sola per sei giorni nel luglio del 2022. La donna, nel mentre, era dall'amante di Leffe.

Niente fa dubitare della sua piena capacità

Oggi, lunedì 8 maggio, all'avvio del processo la Corte d’Assise di Milano ha respinto l'istanza di perizia psichiatrica - già rigettata - avanzata dalla difesa. A essere messa in dubbio era la «capacità di stare in giudizio» dell’imputata. Il giudice Ilio Mannucci Pacini ha arguito come nell'unico atto portato dalla difesa non si riscontri alcun elemento che possa far dubitare della piena capacità della donna.

Le parole della sorella

Pertanto, Alessia Pifferi può affrontare il processo che la vede a giudizio per omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia. Presente in aula anche la sorella della donna, Viviana Pifferi, che alle telecamere de La Repubblica ha dichiarato: «Non ha mai chiesto scusa, nemmeno nelle lettere che ha inviato a me e a mia madre, e non le risponderò mai fino a che non chiederà almeno scusa, io sono contro mia sorella ed è la parte giusta, perché quella che è morta è mia nipote».

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