le motivazioni della sentenza

Omicidio di Franco Colleoni, il delitto non nacque da uno scatto d'ira ma dal rancore del figlio

Il rapporto di parentela era ormai logoro a causa dell’atteggiamento mortificante della vittima nei confronti del figlio

Omicidio di Franco Colleoni, il delitto non nacque da uno scatto d'ira ma dal rancore del figlio
Pubblicato:
Aggiornato:

Non un delitto frutto di uno scatto d’ira, bensì culmine di un sentimento di rancore che è esploso durante l’ennesimo litigio in famiglia. Per i giudici della Corte d’Assise che a dicembre hanno condannato in primo grado Francesco Colleoni per l’omicidio del padre Franco a 21 anni di reclusione non ci sarebbe stata alcuna provocazione.

Nelle motivazioni della sentenza il cuoco di 35 anni avrebbe avuto sia l’occasione sia i mezzi per uccidere il padre. E soprattutto il movente, rappresentato da un rapporto di parentela ormai logoro a causa dell’atteggiamento mortificante di Franco Colleoni nei confronti del figlio. Un comportamento che avrebbe condotto l’imputato all’esasperazione.

Franco Colleoni, 68 anni, titolare del ristorante “Il Carroccio” a Brembo di Dalmine, ex assessore e segretario provinciale della Lega, è stato ucciso il 2 gennaio dell’anno scorso nel cortile del locale. L’aggressore gli fece sbattere più volte la testa su uno dei cordoli presenti nel vialetto esterno.

Nell'allarme al 112, Francesco parlò di una rapina finita male, in quanto aveva trovato la casa sottosopra, ma la versione non convinse gli investigatori. Come riporta Il Giorno, inoltre, in un’intercettazione ambientale captata nella caserma dei carabinieri di via delle Valli, l’imputato avrebbe detto alla madre di aver spinto lui il padre, una frase ritenuta dagli inquirenti una confessione.

L’accusa aveva chiesto una condanna a 22 anni e 6 mesi, mentre gli avvocati difensori del figlio (condannato per omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela) avevano invocato l’assoluzione e, in subordine, la riqualificazione del reato in omicidio preterintenzionale. Tra le attenuanti generiche riconosciute vi sono il fatto che Francesco Colleoni non ha un animo malvagio, l’incensuratezza e una vita irreprensibile sul piano relazionale e lavorativo.

Seguici sui nostri canali