Le deposizioni

Omicidio di Grumello, l'imputato faceva uso di droghe: «Schiacciato dal senso di colpa»

I racconti di figlia della vittima (ex fidanzata del presunto assassino) e psicologo del carcere dipingono la figura di El Makkaoui

Omicidio di Grumello, l'imputato faceva uso di droghe: «Schiacciato dal senso di colpa»
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Hamedi El Makkaoui, il tunisino che gli amici chiamavano Luca, aveva avuto una storia di sei anni con Federica Campa, la figlia di Anselmo. L'imprenditore di 56 anni che, mentre si trovava nella sua abitazione di Grumello del Monte, ha ucciso con ripetuti colpi di martello. Il giovane era andato a trovarlo al civico 56 di via Nembrini per chiedere all'uomo la restituzione di settemila euro, versati per un'auto in comodato d'uso che la vittima, in seguito, aveva deciso invece di vendere a un amico. Al netto rifiuto dell'uomo, era esplosa la furia omicida dell'imputato.

Il racconto di Federica Campa

Come riportato dal Corriere Bergamo, a raccontare stamattina (lunedì 22 maggio) in aula a Bergamo come erano peggiorati i rapporti tra il giovane e la famiglia della ragazza è stata la stessa Federica. Per diversi anni, lei e l'imputato erano stati fidanzati e nell'ultimo avevano anche convissuto. Tuttavia, proprio in quell'ultimo periodo la loro relazione aveva subito un brusco cambio di rotta: frequenti infatti erano i litigi da quando la figlia dell'imprenditore aveva scoperto - stando al suo racconto - che il compagno faceva uso di droghe pesanti. Cocaina, per lo più. Inoltre, non è ancora chiaro se prima o dopo, ma aveva iniziato a giocare d'azzardo. Non certo la situazione ideale, tant'è che i due avevano poi rotto.

Come se non bastasse, oltre ai rapporti guastati con l'ex ragazza a causa delle sue abitudini, El Makkaoui aveva iniziato a essere mal visto anche dai suoi parenti. E lavorando nell'azienda dell'ex "suocero", il clima aveva iniziato a essere sempre più pesante. A tal punto che aveva deciso di licenziarsi. Nonostante ciò, lui e la ex avevano continuato a sentirsi.

La palazzina dell'omicidio a Grumello. In alto a sinistra, la vittima, Anselmo Campa

Lo psicologo del carcere

Dopo la figlia del 56enne ucciso, a parlare in aula è stato lo psicologo del carcere, che sta seguendo l'imputato in un percorso di presa di coscienza. Nel corso della sua deposizione, ha spiegato che il giovane nella struttura sta partecipando a delle sedute e che sta rispondendo in modo positivo alle sue proposte. Ha inoltre affermato che El Makkaoui è schiacciato dal senso di colpa per ciò che ha fatto e che, ancora oggi, non saprebbe spiegare i motivi precisi del suo gesto.

La psicoterapeuta della ragazza

Tra gli interventi in aula c'è stato anche quello di Sarah Viola, psicoterapeuta della figlia della vittima, la quale ha riportato che in Federica è forte il senso di colpa, dato che l'assassino del genitore è il suo ex fidanzato.

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