Il processo

Omicidio di Morengo, i legali di Sandra Fratus: «Tentativo di difendersi dopo che l'aveva picchiata»

In aula la donna, molto provata dalla vicenda, non ha parlato. Alcuni parenti di Ernest Emperor Mohamed si sono costituiti parte civile

Omicidio di Morengo, i legali di Sandra Fratus: «Tentativo di difendersi dopo che l'aveva picchiata»
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L'esito di un disperato tentativo di difendersi dal compagno che, più volte in passato, l'aveva picchiata: così ha intenzione di presentare la difesa di Sandra Fratus l'omicidio del compagno, colpito con una coltellata al termine di una lite la sera del 26 novembre 2022.

Le violenze tra le mura di casa

Un unico colpo al cuore, che non ha lasciato scampo a Ernest Emperor Mohamed, trentenne della Nigeria che conviveva con la donna di 51 anni. Una relazione che aveva sempre avuto un carattere burrascoso, che però negli ultimi tempi era peggiorato, con urla e violenza fisica tra le mura di casa. Una situazione tale che, diverse volte, i vicini in via Umberto I avevano fatto, nel giro di tre mesi, sei chiamate ai carabinieri. Fratus era anche finita al Pronto Soccorso a causa delle botte che prendeva dal nigeriano, ma non aveva mai denunciato.

La tesi della difesa

Nella giornata di oggi in aula, come riportato dal Corriere Bergamo, la 51enne ha salutato dalla cella degli imputati il figlio, il padre del ragazzo e un paio di zii, poi accanto ai suoi legali è scoppiata in lacrime. Risulta infatti molto provata da tutto quello che le è successo, tant'è che nel corso del processo non ha parlato, lasciando il campo ai suoi avvocati, Vanessa Bonaiti e Pietro Ferrari. I quali sostengono proprio la tesi del tentativo di difendersi, della reazione istintiva al trentenne che l'aveva colpita al volto, rompendole gli occhiali.

I familiari della vittima parte civile

I legali hanno chiesto che all'imputata venga concessa una seconda possibilità, dato che non riesce a darsi pace per quello che ha fatto e per le particolari circostanze in cui ciò è avvenuto. Si sono invece costituiti parte civile una zia e un cugino della vittima. Nel corso del procedimento giudiziario, si è poi anche scoperto che l'uomo aveva una moglie e quattro figli, che aveva lasciato però nel paese d'origine. La loro richiesta di prender parte al processo non è stata accolta, in quanto formalmente errata.

Nel corso della prossima udienza, che si terrà il prossimo 7 giugno, testimonierà anche il figlio 23enne della donna, Nicholas Conalli. Era stato lui quella sera ad arrivare per primo sul luogo dopo l'accaduto. Fratus, a causa del suo fragile stato emotivo, non interverrà in aula.

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