Dopo le polemiche

Patrizia Baffi si dimette da presidente della Commissione regionale d'inchiesta sul Covid

La nomina aveva scatenato le ire dei consiglieri regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle. Il pentastellato Violi: «Invitiamo la maggioranza a mettere fine ai teatrini e a procedere con l’elezione di un nuovo presidente»

Patrizia Baffi si dimette da presidente della Commissione regionale d'inchiesta sul Covid
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Patrizia Baffi, consigliere regionale di Italia Viva, ha rassegnato oggi (venerdì 5 giugno) le dimissioni da presidente della Commissione regionale d’inchiesta sull’emergenza Covid-19.

La nomina era avvenuta lo scorso 26 maggio, scatenando le ire sia del Pd che del Movimento 5 Stelle visto che, di norma, sono le opposizioni a scegliere la presidenza delle commissioni, mentre in questo caso erano stati decisivi i voti della maggioranza di centrodestra in Consiglio. Patrizia Baffi, nell’occasione, era stata eletta con 46 voti, scalzando il consigliere bergamasco Jacopo Scandella (Pd), che aveva raccolto 28 preferenze.

Le dimissioni seguono quelle presentate dai componenti della Commissione del Pd lo scorso venerdì e quelle dei pentastellati, arrivate nella giornata odierna. Patrizia Baffi ha spiegato che la sua decisione deriva proprio dalla volontà di ristabilire un clima favorevole allo svolgimento dei lavori della Commissione, che avrà il compito di fare chiarezza sulle eventuali carenze e responsabilità legate alla gestione dell’emergenza sanitaria. Va anche detto che erano ormai giorni che anche i vertici del suo stesso partito le chiedevano un passo indietro, ma finora lei si era sempre rifiutata.

Immediato il commento del consigliere regionale bergamasco del Movimento 5 Stelle, Dario Violi: «Apprendiamo delle dimissioni di Patrizia Baffi, siamo lieti che abbia capito che non era possibile presiedere una Commissione d’inchiesta senza la presenza dei principali gruppi di minoranza. La ringrazio per il passo indietro e per il senso istituzionale. Invitiamo la maggioranza a mettere fine ai teatrini e a procedere con l’elezione di un nuovo presidente, che sia veramente espressione della volontà delle minoranze è che possa garantire totale trasparenza».

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