Polmoniti anomale, l'Ats di Bergamo ufficializza: «Nessun dato allarmante prima di febbraio»
La tematica è stata approfondita da un'analisi realizzata dal servizio di Epidemiologia dell'Agenzia di tutela della salute. Il video del dottor Zucchi
«Possiamo affermare con ragionevole certezza che i casi di polmonite riscontrati ad Alzano e nella Bergamasca non potevano essere associati a una presenza del coronavirus in provincia nei mesi compresi tra dicembre 2019 e gennaio 2020». È quanto emerge, da uno studio realizzato dal servizio di Epidemiologia di Ats Bergamo, come spiegato dal dottor Alberto Zucchi, direttore del servizio che ha approfondito la tematica. L’analisi è stata eseguita in seguito alle 110 polmoniti da “agente non specificato” individuate all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano da novembre a gennaio. La tesi dell’Ats è che, nonostante la crescita dei dati e le testimonianze dei medici di base, l’andamento dei ricoveri è riconducibile all’andamento stagionale della malattia.
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«Le polmoniti possono essere causate da diversi fattori e avere una natura sia batterica sia virale - ha spiegato il dottor Zucchi -. L’Ats ha ricostruito il movimento e la quantità statistica dei ricoveri in tutti gli ospedali bergamaschi, cercando di individuare tutti i codici di patologia che possono essere associabili alle polmoniti causate dal Covid-19. I dati mostrano chiaramente come da gennaio del 2017 fino all’inizio dell’epidemia la situazione fosse nella norma: non ci sono picchi che escano dai livelli di riferimento storico, in particolare da novembre 2019 a gennaio 2020. L’andamento dell’ospedale di Alzano, nonostante alcune fluttuazioni statistiche, è sovrapponibile a quello medio provinciale». È esclusa, quindi, la possibilità di individuare eventuali segnali che indicassero che l’epidemia avrebbe colpito così violentemente: «A marzo e ad aprile, poi, la quantità di ricoveri si è impennata - ha aggiunto Zucchi -. Da una media di 350-400 casi di polmoniti virali o di natura atipica siamo arrivati a quattromila ricoveri».
Venendo alla situazione attuale dell’epidemia, il dottor Alberto Zucchi ha sottolineato che «da un punto di vista statistico la curva dei contagi sta scendendo a livelli quasi di sicurezza. Tuttavia, è fondamentale continuare a rispettare le norme di sicurezza, indossare la mascherina, mantenere le distanze ed evitare assembramenti inutili».