Via Gleno

Porcino, ex direttore del carcere, è stato condannato a cinque anni e mezzo

Le indagini sono iniziate nel 2018. Tra i capi di accusa truffa, peculato, concussione e violenza sessuale

Porcino, ex direttore del carcere, è stato condannato a cinque anni e mezzo
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Erano più di venti i capi di imputazione ai quali è stato sottoposto Antonio Porcino, ex direttore del carcere di Bergamo, ed è stato condannato per quattordici di questi. In totale, sono cinque anni e mezzo con rito abbreviato. Il pm Emanuele Marchisio ne aveva chiesti due in più.

Porcino ha diretto via Gleno per più di trent'anni, durante i quali non tutto è stato fatto n linea con la legge, anzi. Sono tanti i capi di accusa analizzati e presi in considerazione in questi anni di indagini, tali da creare quel "sistema Porcino" sul quale gli inquirenti stanno lavorando dal 2018, lo stesso anno in cui è andato in pensione.

Assolto

È stato invece assolto per gli episodi di peculato riguardanti la ricarica delle bombole di gas, i due tubi e i due water, le risme di carta. Per questi episodi di peculato al limite della minutaglia. Ed è stato assolto anche per la tentata truffa all’amministrazione penitenziaria per la pensione maggiorata per motivi di salute, la frode all’assicurazione per due finti incidenti stradali, due tentativi di concussione ad una psicologa e a una detenuta facendo loro intendere che se fossero state disponibili avrebbero ottenuto, la prima, di continuare a collaborare e, la seconda, il lavoro esterno.

Condannato

Porcino è stato condannato per truffa, per aver utilizzato il codice riservato ai detenuti per effettuare gli esami del sangue, risparmiando sul ticket. A questo si aggiungono  quattro episodi di violenza sessuale alla funzionaria pedagogica in servizio in carcere, alla barista di via Gleno, all’operatrice amministrativa, alla dottoressa del Sert che operava in carcere. Baci e palpeggiamenti, anche in ascensore, sempre contro la volontà delle donne.

I coinvolti

Non solo lui, l'indagine ha preso in considerazione almeno un'altra quindicina di persone e anche per alcune di loro sono arrivate le sentenze. A essere condannato a 4 mesi per turbativa d'asta è stato Mario Metelli della Alfa Express, responsabile dell'installazione dei distributori automatici nel carcere. Metelli è invece stato assolto dall’ipotesi di induzione indebita, per 18.500 euro e cialde di caffè dati a Porcino. Il giudice ha ritenuto che fu Porcino a costringere l’imprenditore a pagarlo facendo leva sul fatto che la Alfa Express già gestisse, grazie a lui, il bar del carcere e sulle sue conoscenze anche in altri istituti penitenziari. Poco più, a sei mesi, è stato condannato il commissario capo della polizia penitenziaria, Daniele Alborghetti, 48 anni, di Bergamo, nella commissione giudicante a Monza, è stato condannato a sei mesi. Più lunga la pena per Adriana Cattaneo, 57 anni, a 2 anni e 4 mesi e Maria Ida Gotti, stessa età, a 1 anno e 4 mesi. Le due responsabili dell'infermeria avrebbero patteggiato con l'ex direttore per sottrarre alcuni farmaci dal carcere.

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