Il museo del futuro

Presentato il nuovo volto della Carrara (da 3,2 milioni di euro): foto e video di come sarà

Il museo verrà chiuso al pubblico il 29 agosto 2022 e riaprirà il 26 gennaio 2023, completamente rinnovato. A giugno 2023 anche i nuovi giardini

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di Andrea Rossetti

Non una, bensì tante Carrara. Almeno due, ovvero quella dell'esposizione permanente e un'altra per le esposizioni temporanee. E poi i giardini, bellissimi ma oggi nascosti, che consentiranno di conoscere un ennesimo volto dell'Accademia. È stato presentato ufficialmente oggi, martedì 12 aprile, il progetto di ripensamento del più importante museo cittadino, teso a portare la Carrara nel futuro e, soprattutto, nel 2023, anno in cui Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia. I lavori prenderanno il via il 29 agosto 2022, quando il museo chiuderà al pubblico, per poi riaprire a gennaio 2023, precisamente il 26 gennaio, quando verrà anche inaugurata la prima mostra temporanea. Per i giardini, invece, si dovrà attendere il giugno.

Cosa cambierà

Attraverso una presentazione suggestiva, in cui video e parole sono state saggiamente mixate, Gianpietro Bonaldi (responsabile operativo dell'Accademia) ha guidato i presenti nella scoperta della Carrara che verrà. Si parla di un investimento da tre milioni e 230 mila euro (in buona parte supportato da Regione) che porterà al riallestimento dell'esposizione, al ripensamento degli spazi, al recupero del giardino retrostante l'immobile ottocentesco e l'apertura, nell'area verde, di una caffetteria-bistrot aperta anche ai non visitatori.

È stato innanzitutto il sindaco Giorgio Gori, presidente della Fondazione Accademia Carrara, a riassumere questo concetto: «Intervenendo sull'hardware interverremo anche sul software, cercando di dare una nuova veste al museo». L'assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ha invece posto l'accento su un altro fattore del progetto: «Lo spazio che andremo a creare per le esposizioni temporanee servirà anche a mostrare, ciclicamente, l'immenso tesoro di capolavori presente nei depositi dell'Accademia. Non è vero, dunque, che si vedrà meno: ci sarà la possibilità di conoscere molte più opere».

Anche la direttrice Maria Cristina Rodeschini ha voluto sottolineare con particolare attenzione questo elemento: «Sebbene, rispetto al percorso avviato nel 2015 (quando la Carrara fu riaperta al pubblico dopo anni di chiusura, ndr), si torni a una disposizione degli spazi precedente, è sbagliato parlare di regressione. Il processo attraverso cui siamo arrivati a questo progetto, infatti, ha osservato con attenzione le dinamiche internazionali dei musei e s'è basato su due elementi che dovrebbero essere sempre alla base di ogni museo: la conservazione e valorizzazione delle opere e la fruibilità delle stesse per il pubblico». È stata lei a coordinare la commissione scientifica che, a partire dal 2020, ha pensato il nuovo ordinamento della collezione. Una commissione composta da Keith Christiansen (curatore emerito del Metropolitan Museum of Art di New York), Francesco Frangi, Fernando Mazzocca, Mattia Vinco insieme a Giulia Zaccariotto, Luca Rinaldi, Angelo Loda. Hanno partecipato anche i conservatori della Carrara Paolo Plebani e Giovanni Valagussa.

Come sarà la nuova Carrara

Ma come sarà, quindi, la "nuova" Carrara? Se il piano terra resterà destinato a laboratori e servizi, l'esposizione permanente non si svilupperà più, come oggi, su due piani, ma solamente al secondo piano. Qui ci sarà un primo blocco di sale (dalla 1 alla 5) dedicato al Rinascimento e un secondo blocco (dalle 6 fino alla 15) dedicato all'arte lombarda e bergamasca. Non ci saranno solo quadri, ma anche sculture e altre arti applicate. Verrà inoltre destinato uno spazio alla memoria dei grandi collezionisti che, con le loro donazioni, hanno permesso la nascita e la crescita del museo. Il primo piano, invece, verrà interamente dedicato alle esposizioni temporanee. Non senza novità anche di tipo architettonico. Come ha spiegato l'architetto Antonio Ravalli, che ha curato il progetto, l'obiettivo era evitare che i visitatori, per passare da un piano all'altro, dovessero tornare sui propri passi come invece accade oggi. Da qui l'idea della passerella esterna.

«Il nuovo percorso - ha spiegato Ravalli - si configura come una sorta di sospensione tra l'esperienza di visita dell'esposizione permanente e quella dei progetti temporanei e come un "percorso narrativo" che cerca di creare nuove relazioni tra il museo, il suo giardino, la presenza delle Mura, offrendo prospettive inedite. Il tutto aprendo alla possibilità di introdurre nuovi servizi al pubblico e, in futuro, un collegamento con quel fantastico luogo che è il sottomura di Città Alta». La passerella ideata da Ravalli sarà infatti posizionata sul retro dell'Accademia (rispetto alla facciata) e costeggerà i giardini, offrendo ai visitatori un momento di stacco anche mentale: dai capolavori artistici si passerà a quelli della natura, prima di rituffarsi nell'arte con lo spazio dedicato alle esposizione temporanee.

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Il nuovo allestimento

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La passerella vista dall'interno e l'affaccio sui giardini

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La passerella vista dall'interno e l'affaccio sui giardini

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La passerella vista dall'interno e l'affaccio sui giardini

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La passerella e i giardini

Come detto, dunque, i giardini saranno un importante fulcro del nuovo volto dell'Accademia. A differenza degli interni, che saranno pronti per la fine di gennaio 2023, per il parco bisognerà portare un po' più di pazienza: la data segnata sul calendario è quella del 23 giugno 2023. Quest'area verde sarà rinominata "I giardini di PwC" grazie all'accordo che la Fondazione ha siglato poco tempo fa proprio con PwC Italia, che sosterrà i grandi eventi e le attività della Carrara nel 2023 e il cui ingresso nella Fondazione come socio-cofondatore ha segnato un importante momento per la governance del museo.

La Carrara e il 2023

Rodeschini ha poi anche dato un piccolo assaggio di quel che sarà il 2023 per l'Accademia, annunciando i primi tre grandi eventi. Il primo verrà inaugurato proprio il giorno della riapertura della Carrara, ovvero il 26 gennaio 2023, e sarà la mostra "Cecco del Caravaggio", che si chiuderà il 4 giugno. Da fine giugno a fine agosto, poi, ci sarà "La montagna tra pittura e fotografia", un evento artistico pensato e sviluppato in stretta collaborazione con Brescia. Infine, da settembre, "Pittura di storia e melodramma. Donizetti, Hayez, Verdi", un evento che sarà sviluppato insieme all'altra grande fondazione artistica cittadina, ovvero la Fondazione Donizetti, e che verrà inaugurato probabilmente proprio in concomitanza con il festival donizettiano.

In chiusura, Bonaldi ci ha tenuto a esporre velocemente il prezzo di questo grande progetto. Se, come detto, il rinnovo degli interni e il recupero del giardino (con tanto di apertura di una caffetteria-bistrot) costerà oltre 3,2 milioni di euro, i grandi eventi pensati per il 2023 costeranno circa due milioni di euro. Il che significa che, sommando a tutto questo i costi di gestione della Fondazioni, stimati in circa 1,8 milioni euro annui, la Carrara prevede, per il solo prossimo anno, oltre sette milioni di euro di investimenti. Una cifra importante, resa possibile dal supporto di tanti sponsor oltre che dagli investitori istituzionali, e che dimostra quanto la città creda in questo progetto, che ha la volontà di portare l'Accademia in una dimensione superiore, più moderna e che metta al centro di tutto il visitatore.

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