«Questa autostrada non la vogliamo»: due cortei per dire "no" alla Bergamo-Treviglio (foto e video)
Presenti alla manifestazione anche i sindaci di Levate, Osio Sotto, Ciserano, Stezzano e Verdellino davanti alla piana di Saore
di Marta Belotti
C'erano più di trecento persone nella mattinata di oggi, sabato 10 giugno, lungo via Levate per dire di no all'autostrada Treviglio-Bergamo (così chiamata secondo il progetto originario, ma che è ormai chiaro si fermerà a Stezzano).
L'opera da 561 milioni di euro, 146 dei quali pubblici da Regione Lombardia, avrà un fortissimo impatto su tutti i territori che attraversa. Stando alle previsioni Osio Sotto (quartiere Saore) e Levate pagheranno il peso maggiore in termini di consumo di suolo: la piana verde tra i due paesi andrà completamente persa.
«Sogniamo un paese diverso»
Per questo le amministrazioni dei due paesi hanno organizzato la manifestazione di questa mattina, iniziata con due cortei che sono partiti uno da piazza don Gandossi a Osio Sotto e l'altro da piazza Duca D'Aosta a Levate per incontrarsi al confine tra i due comuni, davanti alla piana che verrà sventrata. Lì i due sindaci hanno preso parola, alla presenza anche dei primi cittadini di Ciserano, Stezzano e Verdellino.
Il sindaco di Osio Sotto, Corrado Quarti per primo al microfono: «Siamo qui per ribadire il nostro no: per noi questa autostrada è scandalosa. Dall'alto stanno dicendo a noi sindaci di stare calmi che poi avremo le compensazioni, ma noi queste compensazioni non le vogliamo. E se molti pensano che i giochi siano già fatti e che non serva a nulla protestare io rispondo che noi sogniamo un paese diverso e questa è la nostra battaglia».
Un'opera «vecchia e che collega il niente al nulla»
Il sindaco ha poi ringraziato l'onorevole Devis Dori, «l'unico parlamentare che bergamasco che ci stia sostenendo» e il consigliere regionale, nonché segretario provinciale del Pd, Davide Casati, «che in consiglio regionale sta portando avanti questa battaglia», entrambi presenti.
Il sindaco di Levate, Maickol Duzioni, classe 1990, ha sottolineato: «Sono felice di vedere presenti tanti ragazzi e associazioni giovanili del territorio che hanno deciso di unirsi per passare un unico messaggio. Di quest'opera si è iniziato a parlare quando io ero piccolo: è vecchia e attualmente collega il niente con il nulla». Si sono affastellati poi gli interventi dei gruppi e associazioni presenti, tra Legambiente, Fridays for Future, Gd Bergamo, il Comitato contro l'autostrada di Treviglio.
I 3 motivi
Il no delle amministrazioni si basa su tre punti principali, condivisi anche da gran parte dei manifestanti. Innanzitutto, il costo che ammonta a 560 milioni di euro per 15 km di autostrada; i 146 milioni di fondi pubblici «che potevano essere usati in modo migliore, perché sono altre le priorità»; il consumo di suolo e la distruzione di piane agricole, come nel caso di Osio e Levate, ma anche di altri paesi lungo il tragitto. La mattinata si è chiusa con la raccolta firme per chiedere che l'opera non venga realizzata.