Mancata riapertura delle Rsa, «ciascuno si assuma le proprie responsabilità»
«Molte famiglie sono sotto pressione e in difficoltà; tuttavia continua lo scaricabarile tra i vari Enti»

«Ciascuno si deve assumere il proprio pezzo di responsabilità, compresi enti erogatori, Regione Lombardia, Ats lombarde, operatori e famiglie. Per quanto ci riguarda, il sindacato pensionati è pronto a fare la sua parte se opportunamente coinvolto. Enti erogatori e Regione Lombardia lo sanno da tempo». Interviene così Emilio Didonè, segretario generale dei pensionati Cisl regionali, in merito allo slittamento “sine die” dell’apertura delle Rsa. In particolare, le case di riposo bergamasche, d’accordo con l’Ats, in settimana avevano stabilito che fino a quando la Regione non chiarirà le procedure per i nuovi accessi, le strutture resteranno chiuse. La questione nasce da una delibera regionale emanata la scorsa settimana che autorizzava le Rsa ad accogliere nuovi ospiti. Purtroppo però le indicazioni operative sono tutt’altro che chiare: una delle criticità lamentate riguarda, in particolare, la sorveglianza domiciliare dei nuovi ospiti, a carico dei gestori delle case di riposo.
«Molte famiglie sono sotto pressione e in difficoltà; tuttavia continua lo scarico di responsabilità tra Regione e gestori – prosegue Didonè -. Continuiamo a ricevere mail e telefonate da parte dei parenti di persone in lista di attesa, alcune anche in condizioni di assoluta urgenza e necessità, che ci segnalano che dalle Rsa ricevono risposte insufficienti e non risolutive». Fnp Cisl Lombardia ha aperto da tempo un confronto con Regione e case di riposo, per cercare di trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di famiglie e lavoratori, molti dei quali sono stati messi in cassa integrazione.
«Sulle case di riposo si sono riversate una serie di misure per le quali servono risorse che ad oggi mancano, creando un circolo vizioso che si ripercuote su dipendenti e parenti di anziani – aggiunge il segretario -. Continueremo a stare sul pezzo per cercare di fare ripartire l’ingresso degli ospiti e le visite dei parenti. In particolare, abbiamo il compito di aiutare le famiglie, di salvaguardare i posti di lavoro, di proteggere il personale che ha il diritto di lavorare in sicurezza».