cifre ridicole

Scorribande dei cinghiali in Val Seriana, oltre al danno la beffa dei rimborsi ridicoli ai contadini

Aurelio Rossi ha quantificato i danni in circa mille euro all’anno: «Abbiamo ottenuto il risarcimento dalla Provincia: 90 euro. In pratica, un decimo. Sembra quasi una presa in giro. Mattia Benigni ha ricevuto 5 euro e 1 cent»

Scorribande dei cinghiali in Val Seriana, oltre al danno la beffa dei rimborsi ridicoli ai contadini
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di Elena Conti

Torniamo a parlare di un argomento che sta molto a cuore a chi il territorio lo vive da vicino e in prima persona. La lotta degli agricoltori contro i cinghiali, che continuano a provocare danni alle coltivazioni e ai prati, prosegue e nuovi capitoli si aggiungono alla storia. Da una parte la diatriba con il mondo della caccia, accusato dagli agricoltori di aver introdotto anni fa il cinghiale sul nostro territorio e di non abbatterne un numero sufficiente per impedire che causino danni alle coltivazioni. Dall’altra il rapporto con le associazioni di categoria e con le istituzioni comunali e provinciali, a cui gli agricoltori si appellano per ottenere risarcimenti. Ma tra le aspettative e la realtà c’è un abisso.

«Il primo avvistamento di cinghiali ad Alzano - spiega Aurelio Rossi, proprietario dell’omonima azienda agricola - risale a maggio 2017. Da quel momento sono cominciati i problemi, con continui danni al nostro vigneto che abbiamo quantificato per circa mille euro all’anno. Per il 2019 parliamo di 3 quintali di uva mangiata dai cinghiali, 30 barbatelle eradicate e 200 metri quadri di ettari rovinati dal loro passaggio. Per non parlare delle ore di lavoro spese a rimediare ai danni. Per richiedere il rimborso abbiamo fatto fare delle perizie, che hanno un costo di 50 o 100 euro l’una. Finalmente nelle ultime settimane abbiamo ottenuto il risarcimento dalla Provincia: 90 euro. In pratica, un decimo del danno calcolato».

«Sembra quasi una presa in giro - continua Rossi -, dopo il danno la beffa. L’allevatore di capre Mattia Benigni , nostro vicino, ha ricevuto 5 euro e 1 centesimo per i danni causati dai cinghiali ai prati dove pascolano i suoi animali, è una cosa ridicola. Anche la Cascina Sole di Giacomo Rossi ha avuto danni causati dai cinghiali, ma ha deciso di non sporgere denuncia, tanto è inutile se questi sono i rimborsi. Tutti parlano di territorio, ma non comprendono il reale significato di questa parola. La manutenzione e la pulizia occupano tempo e risorse, e se si vuole preservarlo allora bisogna anche tutelare gli agricoltori e tutti quelli che lavorano la terra, che allevano nei prati e che custodiscono i boschi. Non stiamo facendo abbastanza per il nostro territorio. Anni fa l’impegno gravoso era mantenerlo, ora però ci tocca pure difenderlo!».

«È vero, la Provincia ci dà...

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