tre sanzioni previste

In motoslitta ai Laghi Gemelli, poi postano i video: denunciati quattro bergamaschi

I giovani, residenti in Val Brembana, sono stati identificati dai Carabinieri Forestali grazie alle immagini pubblicate sui propri profili social

In motoslitta ai Laghi Gemelli, poi postano i video: denunciati quattro bergamaschi
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Hanno sfidato il divieto, postato i loro video sui social e ora dovranno rispondere delle loro azioni davanti alla legge. Quattro residenti in Valle Brembana, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, sono stati denunciati dai Carabinieri Forestali per aver utilizzato motoslitte in aree protette del Parco delle Orobie. L’episodio, avvenuto nelle scorse settimane, ha suscitato polemiche e segnalazioni da parte degli scialpinisti della zona.

Il misfatto

Come riporta L'Eco di Bergamo, i quattro hanno percorso con le motoslitte diverse zone di alta quota, tra cui i Laghi Gemelli, il Lago del Diavolo e, secondo alcune segnalazioni, anche i Laghi di Ponteranica e il Monte Avaro. Le escursioni sono partite da Roncobello per raggiungere i Laghi Gemelli e da Capovalle, attraversando la Conca di Mezzeno e il Passo di Mezzeno.

Questi luoghi rientrano nel Parco delle Orobie, un’area protetta dove è vietato il transito di mezzi motorizzati per diversi motivi. L’uso di tali mezzi è proibito per preservare il delicato ecosistema montano e per evitare l'inquinamento acustico. Il rumore delle motoslitte, infatti, può rappresentare un grave disturbo per gli animali che in questo periodo dell’anno sono in letargo.

A confermare la gravità della violazione è il colonnello Amerigo Filippi, comandante provinciale della Forestale: «Siamo nel Parco delle Orobie, quindi in zona di protezione speciale. Il rumore causato dalle motoslitte danneggia l’avifauna, in questo momento anche in letargo. Infine, vige anche il divieto di transito fuori dalle strade agrosilvopastorali. Tre, perciò, le sanzioni previste».

Individuati e sanzionati

Le violazioni sono state accertate grazie ai video pubblicati dagli stessi protagonisti sui social, che hanno permesso ai Carabinieri Forestali di identificarli. Senza quei video, probabilmente non sarebbero stati individuati, come accaduto in altre occasioni in cui le motoslitte erano state segnalate, ma difficili da intercettare.

Per tre di loro è già scattata la denuncia, mentre il quarto verrà formalmente segnalato a breve. Complessivamente, le sanzioni amministrative ammontano a circa 2 mila euro. Inoltre, per chi ha raggiunto il Lago del Diavolo, è prevista un’ulteriore multa per essere transitati senza autorizzazione sulla strada agrosilvopastorale che da Pagliari porta al Rifugio Longo. Tale strada può essere percorsa solamente con un'autorizzazione comunale, generalmente concessa esclusivamente ai rifugisti o ai proprietari di terreni in zona.

La denuncia degli scialpinisti

Oltre alla questione ambientale, la presenza delle motoslitte in queste zone rappresenta anche un problema per la sicurezza degli escursionisti. Molti scialpinisti hanno immediatamente segnalato i profondi solchi lasciati dai mezzi sulla neve, che possono rappresentare un grave pericolo durante la discesa.

Gli episodi che hanno portato alla denuncia si sono verificati il 17 gennaio e il 15 febbraio. In passato, i Carabinieri Forestali avevano già rilevato la presenza di motoslitte in zone vietate, ma spesso è difficile intercettarle in tempo reale a causa della vastità del territorio e della scarsità di personale per i controlli.

Commenti
Raider

Condivido pienamente il pensiero del sig.Aldo mentre, per quanto riguarda il sig. Francesco, forse dovrebbe leggere meglio il perché hanno preso la multa: non c'entrano gli sciatori ( che di rumore non ne fanno) ma il disturbo che questi causano alla fauna in letargo. Se è una zona protetta un motivo ci sarà o no?!?! E' evidente dal suo commento che il rispetto e la tutela dell' ambiente e degli animali non sia un concetto che le appartiene.

Luca

Le motoslitte le usano i forestali ma non certo per sgommare o far casino come hanno fatto quei bambinoni. Le motoslitte le usi su percorsi stabiliti, non in aree protette! SANZIONI PIÙ PESANTI!

Mario Signorelli

Chi và in montagna vuole esentarsi da rumori puzze di scarico e varie, andate in alto Adige a vedere come ci si comporta in montagna, niente trial se non per lavoro, idem le motoslitte, non bisogna essere ambientalisti per avere rispetto del territorio, sono solo dei frustrati per non dire altro

Bergsteiger

In parole povere "io pago e faccio quello che mi pare. Anzi, i sindaci devono fare più strade per le moto e i fuoristrada, così in montagna ci sembrerà di essere in centro città, stesso traffico, rumore e puzza. Poi pensino a sgombrare i nostri rifiuti. Tanto io pago le tasse. Se voglio vedere selvatici, vado allo zoo.

Raf

Condivido pienamente il pensiero del sig. Francesco Giuseppe e aggiungerei: se ai signori sciatori dà fastidio il rumore e le buche nella neve, stiano sdraiati sul divano

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