Alex Galizzi: «Attenzione alta agli spacciatori che si nascondono nei boschi di montagna»
Il consigliere, dopo l'arresto di un gruppo di spacciatori nei boschi milanesi, commenta la situazione a cavallo fra Bergamo e Lecco
Il consigliere regionale, nonché vicepresidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, Alex Galizzi (Lega) torna a parlare della situazione spacciatori in Bergamasca, in particolare nelle aree boschive al confine tra la provincia orobica e quella di Lecco.
«Non posso che accogliere con soddisfazione l'operazione della Polizia di Stato che ha sgominato questa banda di albanesi e marocchini che spacciavano nei boschi milanesi, tra cui quello di Rogoredo che la Lamorgese dava per bonificato».
Così Galizzi ha commentato in una nota stampa l'attività coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Milano, che ha eseguito un'ordinanza di misure cautelari personali (di cui quindici in carcere e due di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) emessa nei confronti di un gruppo ritenuto responsabile di reati di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti quali eroina, cocaina e hashish.
«Ora si deve concentrare l'attenzione all'area della Bergamasca e del Lecchese, dove esiste una rete di traffici illeciti che muovono i loro passi proprio dalle aree boschive - ha proseguito il consigliere -. Avevo chiesto l'invio dei Cacciatori di Calabria dell'Arma dei Carabinieri per stanare gli spacciatori che si nascondono nei boschi nelle montagne a cavallo tra le provincia di Bergamo e Lecco».
«Già nel luglio scorso - ha concluso - con il sindaco di Ballabio, Giovanni Bruno Bussola, eravamo riusciti a mettere in fuga alcuni spacciatori lungo i tornanti della strada per Morterone. Qui si nascondono indisturbati e occorre un'azione pesante che non si può lasciare a poche e isolate pattuglie di carabinieri».