La politica bergamasca

Spunti e polemiche della settimana Tra sicurezza e nuova provincia

Spunti e polemiche della settimana Tra sicurezza e nuova provincia
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Riassumiamo i principali temi del dibattito politico bergamasco, con relative polemiche, nella settimana che si è appena conclusa. 

 

SCIA DI POLEMICHE DOPO LE ELEZIONI PROVINCIALI

Le elezioni provinciali che si sono svolte domenica 28 settembre hanno eletto Matteo Rossi (Pd) come nuovo presidente, che con il 59% dei voti ha battuto lo sfidante, Giuseppe Pezzoni (Lega Nord). Rossi non avrà però la maggioranza in Consiglio: dall'unica lista di centrosinistra sono stati eletti 7 consiglieri, mentre gli altri 9 provengono dalle tre liste appartenenti all'ala di centrodestra. Il Senatore bergamasco Marco Pagnoncelli (Forza Italia) ha commentato così l’esito del voto: «Credo ci sia un risultato positivo per entrambi i candidati, abbiamo 3 liste civiche che aderiscono all'area di centrodestra e quindi vuol dire che abbiamo regalato il candidato al centrosinistra con le polemiche interne al centrodestra sulla nomina. Sarebbe stato bello discutere di una politica di centrodestra e di centrosinistra, questo non è avvenuto, ci sono state forse più azioni che vertono più sui compromessi di governo. Mi auguro che il centrodestra si compatti». A Pagnoncelli ha risposto Alessandro Sorte, coordinatore provinciale di Forza Italia, secondo il quale: «L'alleanza con la Lega è ancora oggi il pilastro di tutti i passaggi politici. Loro hanno voluto candidare Pezzoni senza chiederci niente, noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ovvero dire ai nostri consiglieri comunali di fare ciò che gli sembrava più opportuno». Nonostante la sconfitta di Pezzoni, il segretario della Lega Daniele Belotti è sembrato orgoglioso dei risultati: «La vittoria di Rossi era scontata ma Pezzoni va oltre alle previsioni, la Lega dimostra che quando si muove lo fa di squadra e ne siamo soddisfatti, abbiamo scelto Pezzoni per dare un'alternativa ai tanti amministratori che non sono di sinistra. La forza organizzativa e la compattezza della Lega è il risultato principale delle elezioni oltre alla vittoria, come detto scontata, di Rossi». Anche Angelo Capelli del Nuovo Centro Destra ha espresso soddisfazione, nonché una frecciata al presidente uscente, il leghista Ettore Pirovano: «Essere riusciti non solo a esprimere con altri una lista di candidati qualificati, nonostante l'evidente tentativo di Pirovano di impedircelo chiedendo il voto immediato, ma a eleggere due consiglieri provinciali che rischiano di essere decisivi negli assetti che dovranno tradurre in scelte operative la maggioranza provinciale, costituisce per noi un motivo di giusto orgoglio umano e politico». Dopo l’elezione, Rossi ha annunciato di voler assegnare deleghe specifiche ai consiglieri, a prescindere dall'appartenenza politica. Qualcuno non è sembrato convinto del piano del neopresidente. Belotti ha infatti affermato: «La nostra proposta era alternativa a Rossi, quindi non faremo un’opposizione preconcetta ma non saremo nemmeno disposti a fare l’inciucio come vuole qualcuno di Forza Italia». Sorte gli ha risposto per le rime: «Capisco che su ogni partita qualcuno cercherà di urlare ai magheggi, ma la questione deleghe è più pratica che politica, bisogna sostituire i 12 vecchi assessori provinciali, che tra l'altro lavoravano a tempo pieno e con un'indennità».

SICUREZZA, LA LEGA NORD CONTRO LA GIUNTA GORI

Già la settimana scorsa, dopo l’aggressione a due vigili avvenuta in pieno centro nel pomeriggio di venerdì 19 settembre, si erano accese aspre polemiche sulla sicurezza, con alcuni esponenti di Forza Italia e Lega Nord che avevano criticato l’operato della Giunta Gori. Questa settimana le polemiche non sembrano essersi affievolite: il segretario cittadino della Lega, Massimo Bandera, ha nuovamente puntato il dito contro Giorgio Gori, affermando: «Con il cambio di passo la sicurezza va in secondo piano. In campagna elettorale hanno annunciato che avrebbero messo più agenti in strada e poi rinviano per due volte [...] Alla prima prova di bilancio cosa hanno tagliato? Ovviamente non l'assistenza ai clandestini ma i soldi ereditati dalla precedente amministrazione destinati alla sicurezza. E sono solo i primi 100 giorni». Della stessa opinione è Alberto Ribolla, capogruppo della Lega in Consiglio comunale: «Qual è la risposta dell'assessore alla Sicurezza nonché titolare della delega al bilancio? Un taglio pesante del 10% alle risorse dedicate alla sicurezza. [...] E che dire poi della mancata partecipazione del Comune al bando regionale per ottenere finanziamenti per interventi di pubblica sicurezza? Gori piange perché mancano i soldi e intanto si lascia scappare sotto il naso l'opportunità di avere fondi per implementare l'impianto di videosorveglianza. A questo punto viene da chiedere quali sono le priorità della nuova Giunta. Di certo non la sicurezza».

ZENONI ATTACCA GORI SULLA NOMINA DI SANCHEZ

Settimana scorsa, il sito giorgiogori.it ha pubblicato la lista di opere concluse dalla giunta di Bergamo nei primi 100 giorni di governo. Mentre per l’opposizione quella di Gori è stata una mossa propagandistica, secondo Christophe Sanchez, capo di Gabinetto del Comune di Bergamo, si è trattato di un dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini. Ma proprio sulla nomina di Sanchez il consigliere Marcello Zenoni (Movimento 5 Stelle) è tornato a polemizzare. «Questo signore - ha scritto sul suo profilo Facebook - oggi è formalmente capo gabinetto del Sindaco ed è di fatto il suo braccio destro nella comunicazione [...] Oggi prosegue la sua attività di comunicatore e coordinatore, dimenticandosi che il suo datore non è più privato ma pubblico. Il suo ruolo istituzionale dovrebbe a mio avviso indurre questo non meglio precisato professionista della comunicazione ad una maggior prudenza in fatto di rapporti con... il resto del mondo. Rispetto fortemente la figura del nostro Sindaco [...], tuttavia questa volta è cascato in un (mezzo) scivolone. [...] Siccome di questi tempi si sta particolarmente attenti a spese, costi per la collettività e trasparenza nei processi decisionali, questa scelta di procedere per via personale ci lascia perplessi».

INTERPELLANZA DEI 5 STELLE DOPO L'AGGRESSIONE AL PULLMAN DELLA JUVENTUS

I consiglieri del Movimento Cinque Stelle Marcello Zenoni e Fabio Gregorelli hanno presentato un’interpellanza urgente con a tema la lotta alla violenza nell'area attorno allo stadio, tornata d’attualità dopo l’episodio di sabato 27 sera, quando alcune decine di ultrà atalantini hanno teso un agguato ad un pullman di tifosi della Juventus in piazzale Oberdan, che ha costretto all'intervento le forze di polizia. Nell'interpellanza diretta al sindaco Gori si legge: «È doveroso rispettare e garantire il diritto delle persone che vogliono assistere ad una partita di calcio, e, ancor di più, é doveroso tutelare l'incolumità fisica e il rispetto delle proprietà di quelle persone che abitano o lavorano nella zona circostante lo stadio e garantire loro la libertà di muoversi in piena sicurezza. Queste persone sono invece costrette a barricarsi in casa per colpa di pochi violenti, per ore prima e dopo la partita. Una partita di calcio non dovrebbe impegnare circa 200 uomini delle forze dell'ordine in “assetto da guerra” con l'utilizzo di veicoli blindati e un elicottero che sorvola il centro di Bergamo, con un conseguente costo per la collettività molto alto in un periodo di dove si fa fatica a reperire i fondi perfino per opere urgenti quali il ponte di Monterosso. Chiediamo al sindaco quali iniziative intenda assumere per prevenire e contrastare situazioni ed episodi che di sportivo non hanno nulla, ma riducono la città, ed in particolar modo l'area attorno alla stadio, in una ciclica “zona di guerra” che la cittadinanza non intende più tollerare».

BILANCIO NON APPROVATO: DECADUTO IL SINDACO DI CISERANO

Nel Consiglio Comunale di Ciserano di martedì 30 settembre, i tre consiglieri di maggioranza Giovanni Vitali, Gregorio Zucchinali e Massimo Tagliabue, della lista «Solidarietà e progresso per Ciserano», hanno votato contro la proposta di bilancio preventivo del sindaco Enea Bagini (Pd). Per calmare gli animi è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine. Lo scorso maggio, Bagini aveva rivoluzionato la propria giunta lasciando fuori i tre consiglieri. Forti le parole di Vitali, capogruppo della lista di maggioranza: «Avevamo scelto di candidarci per contribuire allo sviluppo di Ciserano, ma i nostri buoni propositi si sono scontrati con l’atteggiamento del sindaco, che ha fatto prevalere l’esigenza della sua vittoria personale sul bene del paese. Non riponiamo più fiducia in Bagini, abbiamo perso ogni fiducia e stima in lui». Vicina l’ipotesi di commissariamento. L’ex-sindaco ha commentato: «Ho sempre agito per il bene del paese, con questa decisione si vuole attaccare il sottoscritto, ma se Ciserano sarà commissariata a rimetterci sarà tutta la comunità». La situazione mette a rischio il progetto di riqualificazione dell’area di Zingonia, poiché le torri Anna e Athena, che dovrebbero essere abbattute, fanno parte del territorio di Ciserano. A tal proposito, Bagini ha commentato: «La Regione ha stanziato 5 milioni, ma se i tempi si allungheranno potrebbe anche ritirare i fondi».

“GRAZIA PER MONELLA” SUI DISPLAY DEL COMUNE DI SERIATE

Lunedì 29 settembre il Comune di Seriate ha approvato la mozione urgente per sostenere la grazia per Antonio Monella, l'imprenditore di Arzago condannato a sei anni e due mesi per l'omicidio di un 19enne albanese che nel 2006 s'era introdotto in casa sua con l'intenzione di derubarlo. La solidarietà per Monella verrà espressa tramite i diversi display comunali collocati in alcuni punti della città. La mozione era stata presentata dai gruppi consiliari di Lega Nord, Forza Italia e Lista civica progetto Seriate, e ha trovato l’appoggio della Lista Albatro, che pur facendo parte della minoranza ha votato favorevolmente la proposta. Ad opporsi sono stati Pd e il Movimento Cinque Stelle.

Il segretario provinciale della Lega Daniele Belotti ha commentato: «Non è un'iniziativa etichettata politicamente ma una questione di solidarietà umana verso una persona onesta che oggi si trova ingiustamente in carcere». Per Cristian Vezzoli, sindaco leghista di Seriate «spiace che il Pd si sia dissociato e abbia votato contro una mozione finalizzata ad invitare il Presidente della Repubblica a una serena ma seria riflessione sulla necessità di un atto di clemenza nei confronti di una persona che, in un particolare contesto, si è limitata a difendere i propri beni, guadagnati onestamente con il proprio lavoro e sacrificio». Il capogruppo della Lista Albatro, Damiano Amaglio, ha precisato che le motivazioni della sua Lista si differenziano da quelle della Lega, sottolineando: «clemenza ma nessuna giustificazione, nessuna legittimazione del gesto di Monella» ed evidenziando l’importanza delle modifiche «puntuali e sostanziali» al testo originario. Il capogruppo del Pd Stefania Pellicano, infine, ha risposto all’attacco del sindaco: «Le premesse della mozione inducono a pensare che si voglia invitare la popolazione ad autodifendersi e a farsi giustizia da sé. Il Consiglio comunale non è il luogo deputato a stabilire se il soggetto è colpevole, si sono celebrati tre gradi di giudizio e la condanna è definitiva. [...] Non solo non abbiamo voluto dare il nostro appoggio all'azione promossa dalla Lega, ma riteniamo che si tratti di un'operazione propagandistica e pericolosa».

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