A Treviglio

Tagli alle pulizie, bufera all’ospedale. Anche i vertici dell'Asst Bergamo Ovest contro la società

Ad aggiudicarsi l'appalto, la stessa società (Markas) che gestiva il servizio fino a oggi, ma con un'offerta che prevede meno ore di lavoro e dunque stipendi più bassi per le lavoratrici. Il dg Assembergs: «Imprenditori ribassisti, non possiamo consentirlo»

Tagli alle pulizie, bufera all’ospedale. Anche i vertici dell'Asst Bergamo Ovest contro la società
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È di nuovo scontro tra l’Asst Bergamo Ovest, che gestisce gli ospedali di Treviglio e di Romano, e la Markas, società di servizi esterna che si occupa tra l’altro della mensa e delle pulizie. È infatti di ieri (28 settembre) la notizia, diffusa dai sindacati confederati, di un taglio medio di circa il 19 per cento sulle ore di lavoro (e quindi sullo stipendio) delle operatrici Markas in servizio all’ospedale. Una decisione che segue il rinnovo dell’appalto per la pulizia, servizio che la Markas già gestiva e che si è riaggiudicata attraverso la gara bandita dall’ospedale.

Per vincere il nuovo appalto, però, la società ha proposto un’offerta economica minore rispetto al precedente contratto. E per compensare le minori entrate, il taglio ha investito direttamente le dipendenti, che dovranno quindi garantire lo stesso servizio ma in minor tempo. Una circostanza che rischia di peggiorare la qualità della pulizia dell’ospedale, in un momento peraltro particolarmente delicato dal punto di vista sanitario a causa dell’emergenza Covid-19. Una situazione che, come spiega PrimaTreviglio, ha indispettito non solo (comprensibilmente) sindacati e lavoratrici, ma anche i vertici dell'Asst.

Il dg dell'Asst Bergamo Ovest, Peter Assembergs

«Puliremo gli stessi reparti, spolvereremo gli stessi arredi, disinfetteremo gli stessi ambienti con la solita cura, la solita attenzione e la solita dedizione. Peccato che lo stipendio non sia almeno lo stesso…», lamentano le lavoratrici, cui fanno eco i sindacalisti Aronne Mangili, Claudia Belotti e Giacomo Ricciardi. «A ogni cambio appalto ci ritroviamo alle stesse condizioni - scrivono i referenti di Cgil, Cisl e Uil che stanno seguendo la vertenza -. L’azienda ospedaliera taglia le risorse, ma pretende lo stesso servizio. L’azienda che vince l’appalto taglia le ore, ma chiede lo stesso impegno alle lavoratrici che alla fine sono le sole a rimetterci, oltre al fatto che la qualità del prodotto non potrà giocoforza essere la stessa, nonostante la loro abnegazione. Con l’azienda Bergamo Ovest la discussione è aperta da anni, ma la risposta è sempre la stessa. Ora chiediamo che il cambio d’appalto non comporti alcuna riduzione oraria, anche solo per riconoscenza verso chi, nel periodo più buio dell’ultimo anno, ha affrontato l’emergenza con determinazione, mettendosi in prima linea con dedizione e cura tutelando la salute dei degenti».

Come detto, anche l’Asst Bergamo Ovest ha però preso nettamente le distanze dalla decisione di Markas e il direttore generale Peter Assembergs non ci è andato leggero nello stigmatizzare la scelta di far ricadere sulle lavoratrici, a rischio della qualità del servizio, il mancato guadagno dovuto all’offerta al ribasso presentata per riavere l’appalto. «Siamo alle solite: imprenditori ribassisti quando si tratta di vincere gli appalti - commenta Assembergs -. Posso assicurare che non ci sarà alcun taglio di ore e di personale. Non possiamo assolutamente consentirlo, per di più in un momento dove la sanificazione degli ambienti è diventato uno degli aspetti decisivi per limitare la diffusione del Covid-19. Markas ha già tirato troppo la corda sulla ristorazione e inizia col piede sbagliato l’appalto delle pulizie. Nei prossimi giorni li incontreremo e faremo chiarezza». La stessa vicenda, infatti, era capitata due anni fa, sempre con Markas, per l’appalto della mensa.

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