il ricordo

«Teresa mi offriva una caramella, e sorrideva». Nembro piange la sua custode

La giornalista Elena Conti aveva instaurato un rapporto speciale con la signora, mancata mercoledì 11 novembre. Il sindaco Cancelli: «Non ha sofferto, si è spenta serenamente in quella che considerava casa sua. Avremmo voluto festeggiare i suoi 80 anni»

«Teresa mi offriva una caramella, e sorrideva». Nembro piange la sua custode
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di Elena Conti

«Te l’é pròpe fàcia gròssa» mi aveva detto Teresa Bertocchi, in riferimento all’articolo che avevo pubblicato su di lei a gennaio. «Mi hanno chiamato parenti e amici da tutta la Lombardia», un po’ a disagio e un po’ compiaciuta. Perché lei non voleva mettersi in mostra, mai. Ma le faceva piacere che le persone ricordassero con affetto i momenti felici condivisi con lei. E allora avevo scorto dietro quell’espressione burbera una grande umiltà e un grande cuore.

Una vita passata a custodire i luoghi dello sport, come la palestra e il Centro Sportivo Saletti, a proteggere i più piccoli della scuola elementare, a prendersi cura degli altri. Aveva un occhio vigile su ogni cosa, era capace di cogliere i dettagli e di scrutare nell’animo umano. Dotata di una determinazione di ferro, dell’incrollabile convinzione che le cose si debbano fare bene, o tanto vale non farle affatto. E allora, da ben 25 anni, Teresa si svegliava presto e toglieva l’allarme del municipio alle 6.15. Poi partiva per le sue commissioni, portando sempre con sé il telefono. Se qualcuno chiamava perché non riusciva a entrare in Comune, toccava tornare indietro. E poi, seduta nel suo appartamento all’interno del municipio insieme alla sua cagnolina, attendeva il sopraggiungere della sera per poter chiudere di nuovo.

Mi è capitato spesso di pensare a lei in questi anni di attività giornalistica a Nembro, considerandola come la nonna di tutti. E in fondo era un po’ anche la mia. La incontravo sempre durante i consigli comunali. Arrivava in sala consiliare verso le dieci di sera, si sedeva nella fila di sedie dietro la mia e borbottava un saluto. Si avvicinava e mi chiedeva a che punto eravamo. Poi mi offriva una caramella, ridendo con gli occhi. Se il consiglio andava per le lunghe, ne dava una anche ai consiglieri, per addolcirli o per rinfrancarli. Le dicevano di ritirarsi per la notte, che ci avrebbero pensato loro a chiudere. Ma non c’era verso. Teresa non si muoveva finché il consiglio non era finito.

«Abbiamo perso una figura di riferimento importante per tutti noi - afferma commosso il sindaco Claudio Cancelli -, Teresa non stava bene da un mesetto, è stata in diversi ospedali. Si ribellava alla degenza forzata, diceva a tutti che doveva tornare a casa sua per chiudere il Comune e gli infermieri si stupivano. Ma purtroppo le problematiche fisiche che si portava dietro da tempo si sono aggravate. L’hanno riaccompagnata qui nel suo appartamento in municipio, dove è morta mercoledì. Fortunatamente non ha sofferto, si è spenta serenamente in quella che considerava proprio casa sua. Aveva compiuto 80 anni quest’anno, ci sarebbe piaciuto festeggiarla...

L'articolo completo potete leggerlo sul numero di PrimaBergamo in edicola da venerdì 13 novembre

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