la veglia a bergamo

Tornano le Sentinelle in Piedi, contro la decisione di rimuovere i manifesti Pro Vita

Le Sentinelle domani, sabato 19 dicembre, alle 10.45 saranno in piazza Vittorio Veneto «in difesa della libertà di espressione calpestata»

Tornano le Sentinelle in Piedi, contro la decisione di rimuovere i manifesti Pro Vita
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Non si placano le polemiche legate ai manifesti contro la pillola abortiva Ru486. Questa volta non perché ne siano comparsi altri in città, bensì per la decisione del sindaco Giorgio Gori di farli rimuovere. A levare gli scudi contro il primo cittadino sono le Sentinelle in Piedi che domani, sabato 19 dicembre, alle 10.45 saranno in piazza Vittorio Veneto «in difesa della libertà di espressione calpestata», scrivono in una locandina.

I manifesti avevano fatto scalpore perché raffiguravano una giovane donna a terra, esanime, con una mela rossa in mano, accompagnata dalla scritta «Prenderesti mai del veleno?». Tralasciando il diritto all’aborto e le considerazioni etiche nel merito, a fare da sottotesto alla campagna di Pro Vita c’era però una scritta che diceva che la pillola abortiva «mette a rischio la salute e la vita delle donne e uccide il figlio nel grembo». Un’informazione del tutto fuorviante e che non trova alcuna corrispondenza con la realtà visto che la pillola Ru486 è regolarmente approvata dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, e di conseguenza non è velenosa. Ragion per cui Giorgio Gori aveva dato mandato di far rimuovere i cartelloni.

Una decisione che però è stata vista dalle Sentinelle come un abuso di potere, una censura. «Come ormai tutto il Paese è a conoscenza, purtroppo il "cattolico" sindaco di Bergamo si è assunto la responsabilità di censurare dei regolari manifesti contro il fenomeno dell'aborto farmacologico e a difesa della salute della donna, in quanto non consoni al suo pensiero – sostengono le Sentinelle in un comunicato -. Quando un'autorità si arroga il diritto di compiere degli abusi in base ai propri pensieri personali, e della parte che lo ha votato ed eletto, imponendo il proprio pensiero, diventa un despota o un dittatore. Se questo avviene oggi, domani con la l'approvazione del testo unificato di legge Zan (contro l’omotransfobia ndr.) cosa succederà?». Le Sentinelle in Piedi, nel domandarsi che fine abbia fatto la voce dei cattolici che hanno votato Gori, puntano il dito anche contro la Curia bergamasca, rea di essere rimasta in silenzio nonostante abbia «i canali aperti e diretti per poter difendere la verità».

«Essere cattolici e favorevoli all'aborto è incompatibile – aggiungono nella nota stampa -, come ben esplicitato dal catechismo della Chiesa cattolica ai canoni 2268-2275 infatti, la Chiesa dichiara la malizia morale di ogni aborto provocato e questo insegnamento non è mutato. L'aborto, voluto come fine o come mezzo, è gravemente contrario alla legge morale e la Chiesa sanziona con la pena canonica di scomunica questo grave delitto contro la vita umana. Le Sentinelle in Piedi hanno ritenuto loro dovere manifestare, come loro abitudine contro quanto avvenuto, a sostegno di Pro Vita & Famiglia Bergamo e Scienza & Vita Bergamo, che hanno promosso l'iniziativa boicottata da Istituzioni, associazionismo ultra-progressista e stampa locale». Alla veglia sarà presente anche Caritas in Veritate Bergamo.

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