Tenere alta la guardia

Un caso (per ora unico) di variante inglese in una scuola superiore di Bergamo

Il sequenziamento effettuato su un tampone di uno studente positivo avrebbe dato questo verdetto. Il caso di Corzano (Brescia) porta ad alzare al massimo l'attenzione. Per ora non ci sarebbero però altri positivi tra compagni e personale scolastico

Un caso (per ora unico) di variante inglese in una scuola superiore di Bergamo
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È, al momento, un solo soggetto, ma tanto basta per fare alzare il livello di guardia: in una scuola superiore cittadina, uno studente pare sia stato trovato positivo alla cosiddetta variante inglese del coronavirus. Il condizionale è d'obbligo, perché comunicazioni ufficiali non ci sono, ma il sequenziamento effettuato sul tampone positivo del ragazzo sembra proprio aver dato questo verdetto.

Non si tratta del primo caso di variante inglese individuato in Bergamasca: tra Natale e gennaio, altre quattro persone della nostra provincia sono risultate positive a questa variante del Covid, che al momento si sa essere solo più contagiosa, non più preoccupante nella sintomatologia o addirittura più mortale. A tal riguardo, fa ben sperare il fatto che, almeno per ora, soltanto quello studente sarebbe positivo alla variante inglese e non ci sarebbero compagni, o personale scolastico, infettato.

La situazione, dunque, sarebbe sotto controllo e la comprensibile preoccupazione non deve trasformarsi in allarmismo. Il caso di Corzano, paesino di 1.400 persone in provincia di Brescia dove ben 140 abitanti sono risultati positivi alla variante inglese, di cui il sessanta per cento è rappresentato da studenti, dimostra che bisogna stare molto, molto attenti. E che l'attenzione si sia alzata lo dimostra anche il fatto che questo studente sia stato individuato: apparentemente, non aveva avuto alcun contatto con il Regno Unito. Eppure il sequenziamento sul suo tampone è stato fatto. In queste fasi è in azione "l'indagine" tesa a ricostruire i suoi contatti e capire come sia stato infettato.

Dal Comune, però, ci tengono anche a precisare che questo singolo caso, se anche venisse confermato, non andrebbe legato alla riapertura delle scuole: «L'analisi delle statistiche relative alle assenze invernali medie sui bambini più piccoli, in particolare nei nidi comunali e nelle scuole dell'infanzia - commenta l'assessore all'Istruzione Loredana Poli -, solitamente fisse al venti per cento, quest'anno sono crollate al quattro, cinque per cento. E i bambini di quell'età non indossano mascherine. Questo significa che i protocolli applicati nelle scuole, le continue sanificazioni, l'utilizzo delle mascherine da parte degli insegnanti e le altre misure di prevenzione sanitaria messe in atto funzionano».

«Naturalmente - continua l'assessore -, il virus si muove con noi. E più aumentano i movimenti delle persone più si alza il rischio. Per questo, con le riaperture, è fondamentale anche mantenere alta la guardia. Anzi, fare ancora più attenzione di prima».

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