l'operazione

Usura: in carcere commercialista e imprenditore. Ai domiciliari un terzo uomo

A finire in carcere un commercialista sessantaduenne di Verdellino, già accusato di bancarotta e reati fiscali, e un imprenditore quarantasettenne napoletano. Ai domiciliari un pregiudicato cinquantenne di Urgnano

Usura: in carcere commercialista e imprenditore. Ai domiciliari un terzo uomo
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Un commercialista di Verdellino e un imprenditore originario di Casoria sono finiti in carcere a Bergamo, mentre un uomo di 50 anni è agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Urgnano perché accusati del reato di usura.

Le indagini, avviate a settembre del 2020, sono iniziate grazie alla decisione della vittima di raccontare la propria testimonianza davanti ai militari della Guardia di Finanza di Bergamo. L’uomo, un ragioniere della Brianza, a febbraio del 2019 si era rivolto a un commercialista di Bergamo il quale, facendo da tramite, gli aveva presentato due imprenditori dai quali avrebbe potuto ottenere un prestito di 80 mila euro.

I due finanziatori avevano però preteso un tasso d’interesse mensile del 7 per cento e, come garanzia, otto assegni in bianco ciascuno da 10 mila euro. La vittima, dopo aver restituito le prime rate da circa 50 mila euro, è andato incontro ad alcune difficoltà finanziarie ed è stato più volte minacciato con violenza dagli strozzini, che hanno iniziato a pretendere interessi sempre maggiori e il pagamento di ulteriori 90 mila euro. Un assegno che è stato consegnato dal ragioniere brianzolo al commercialista che faceva da intermediario.

Durante le indagini, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, pedinamenti, accertamenti bancari e perquisizioni, sono stati raccolti concreti elementi probatori nei confronti dei tre indagati e sequestrati tutti gli assegni, del valore di 170 mila euro, oltre a una pistola rubata.

A finire in carcere, su richiesta del sostituto procuratore Emanuele Marchisio con ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Massimiliano Magliacani, un commercialista sessantaduenne, già noto alle Fiamme Gialle che lo avevano arrestato con l’accusa di bancarotta e reati fiscali. In carcere anche un imprenditore quarantasettenne napoletano ma residente a Bergamo, gravato da diverse denunce per reati contro la persona e il patrimonio. Il terzo uomo, ai domiciliari, ha precedenti per bancarotta e reati tributari.

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