Sematic di Osio Sotto, dopo l'audizione al Ministero la proprietà accetta il tavolo tecnico
Il gruppo Witturdi ha accettato di partecipare a un tavolo tecnico, senza sindacati, ma a cui siederà anche Regione Lombardia, con l’obiettivo di valutare possibili strumenti legislativi a disposizione per il mantenimento dell’occupazione

Per l’ennesima volta il gruppo bavarese Wittur, di cui fa parte anche lo stabilimento della Sematic di Osio Sotto, tira dritto per la sua strada: l’intenzione dell’azienda resta sempre quella di delocalizzare parte della produzione, circa il 70 per cento, in Ungheria. Al momento, quindi, un centinaio di lavoratori si trova ancora a rotazione in cassa integrazione. Tuttavia, pare balenare un barlume di speranza all’orizzonte per i circa 200 lavoratori in bilico. Oggi (mercoledì 30 settembre), infatti, è stata la volta dell’audizione in videoconferenza al Ministero dello Sviluppo Economico, al termine del quale la proprietà ha accettato la proposta avanzata dal Ministero di partecipare ad un tavolo tecnico.
«Durante l’audizione di oggi pomeriggio i rappresentanti dell’azienda hanno ribadito la scelta di delocalizzare, ma hanno anche accettato la proposta di partecipare a un tavolo tecnico, senza sindacati, ma a cui siederà anche Regione Lombardia, da riunire con l’obiettivo di valutare possibili strumenti legislativi a disposizione per il mantenimento dell’occupazione – spiega Claudio Ravasio, della segreteria della Fiom-Cgil di Bergamo -. Successivamente verrà svolto un nuovo incontro anche con noi per valutare l’esito del confronto tecnico».
L’incontro odierno è avvenuto con Stefano D'Addona, capo del gabinetto tecnico della sottosegretaria Alessandra Todde. Quella al Mise è stata una convocazione abbastanza celere, comunicata ai sindacati appena due giorni dopo quella avvenuta in Regione Lombardia. Intanto, contro le decisioni di trasferimento del gruppo Wittur, sono state già svolte 32 ore di sciopero. Domani, giovedì 1 ottobre, dalle 8 alle 9, si svolgerà un'assemblea retribuita durante la quale saranno informati i lavoratori in merito a quanto emerso da confronto al Mise.