di Laura Ceresoli
Il patrimonio storico di Stezzano si arricchisce di un nuovo tassello. Grazie alla tenacia dell’instancabile studioso novantenne Antonio Lamera, è stata di recente installata in via Marconi, all’esterno del collegio, una nuova targa informativa, curata e finanziata dal gruppo di ricerca “Stezzano la storia”.
Quest’ultimo cartello va a completare un percorso di valorizzazione turistica e culturale unico nel suo genere: una rete di dodici paline che, con descrizioni in rima, guidano residenti e visitatori alla scoperta delle radici e della ricchezza artistica del borgo. Stezzano, infatti, non è solo un paese moderno, ma un centro di origine medioevale che ha mantenuto pressoché intatto il suo tessuto urbano, impreziosito da corti agricole e maestose ville nobiliari del Seicento come Moroni, villa Caroli, Carrara Beroa e Grumelli-Pedrocca.
La nuova targa, posizionata all’esterno del collegio dei nobili, arricchisce la narrazione storica dell’edificio le cui origini affondano anche nelle lotte tra guelfi e ghibellini. Agli albori dell’Ottocento ha svolto la funzione di scuola sotto la direzione dell’abate Santinelli.
Qui, i giovani rampolli dell’aristocrazia non solo studiavano le discipline scolastiche tradizionali e la lingua tedesca, ma ricevevano anche un’educazione da gentiluomini, che includeva corsi di equitazione e scherma. Sebbene questa esperienza educativa d’élite abbia avuto una durata relativamente breve, la targa ne preserva il ricordo, illuminando uno spaccato di vita nobiliare.
Un anno e mezzo fa, il 20 aprile 2024, era stata invece inaugurata in via Piave la palina dedicata all’antico mulino. La targa ospita un disegno del 1772 che ritrae la struttura con una configurazione di tre ruote idrauliche azionate dall’acqua, un vero e proprio unicum per l’epoca.
A questo documento si affianca una moderna foto (…)