Memorie di quartiere

I racconti di vita della Malpensata diventano un libro: piccolo viaggio nelle pieghe del tempo

Seconda tappa del progetto “Il pescatore di storie” di Pandemonium Teatro, a cura dell’attore e regista Albino Bignamini

I racconti di vita della Malpensata diventano un libro: piccolo viaggio nelle pieghe del tempo
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Raccogliere testimonianze personali dei residenti e memorie riguardanti la vita di un quartiere, per poi distillarle in un libro e contribuire a restituire un’immagine complessa ma attuale di un territorio e dei suoi abitanti. Queste le intenzioni del progetto “Il pescatore di storie” di Pandemonium Teatro (in collaborazione e sinergia con Comune di Bergamo, Reti di Quartiere e il Consorzio Il Solco Città Aperta), giunto al secondo capitolo, dedicato alla Malpensata (il primo verteva su Loreto).

«Il nome – ci dice l’attore e regista Albino Bignamini, che ha curato il progetto – viene dal fatto che a Loreto c’erano molte rogge, quindi muove dall’idea metaforica che quelle acque abbiano conservato le storie del quartiere». La seconda tappa, pur mantenendo il nome originario del progetto, ha preso come suggestione di riferimento un pioppo centenario che c’è nel parco della Malpensata, «come se l’albero, crescendo, abbia fatto da spettatore a tutte le vicende che hanno avuto luogo attorno a lui».

Il divanetto al parco della Malpensata

Bignamini si è fatto riferire queste storie posizionando un divanetto e due poltroncine all’interno del parco e offrendo del tè a chi aveva voglia di raccontare, ma anche andando nelle case di alcune persone, «soprattutto quelle che attraversano il quartiere con un certo ruolo – spiega Bignamini – nelle realtà associative e culturali della zona. Sono storie di vita che io ho registrato, poi le ho trascritte filtrandole con il mio sguardo. Prima le ho restituite in forma teatrale, attraverso un reading, e adesso con la pubblicazione. Ho trovato meraviglioso il desiderio delle persone di raccontare, con il cuore in mano». Una storia del quartiere che passa dalle esistenze delle persone comuni, dalla quotidianità, quindi, non dai grandi nomi.

Il libro sarà presentato in occasione di un evento pubblico che avverrà nelle prossime settimane. Per info e aggiornamenti consultare il sito pandemoniumteatro.org e le relative pagine Facebook e Instagram

Le vicende all’inizio del libro risalgono all’inizio del secolo, poi via via arrivano quelle più recenti. I racconti sono fedeli ai fatti ma rielaborati in maniera originale da Bignamini: è letteratura, non cronaca, in sostanza. Ci sono alcuni personaggi incredibili, come il Gattinoni, che viveva all’interno di una cappella mortuaria in cui ha sistemato un cucinino e un letto.

Il libro è stato illustrato dai ragazzi di Tantemani, laboratorio di artigianato artistico per persone con diverse abilità: «Hanno contribuito a rendere la pubblicazione speciale – aggiunge Bignamini – perché i loro disegni hanno un tratto significativo, pregnante e particolare: basti pensare alla copertina, dove le linee rappresentano il vento, mentre il puntino è il seme dell’albero. Se l’avesse fatto Fontana, si griderebbe al capolavoro», scherza.

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