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Il progetto "Mapping Matchbox": raccogliere racconti (non solo scritti) sull'abitare

Giovedì 30 giugno il lancio dell'iniziativa del Comune e di Fondazione Casa Amica. Si accettano anche audio, foto, video, disegni, musiche

Il progetto "Mapping Matchbox": raccogliere racconti (non solo scritti) sull'abitare
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Una mappa per raccontare l’esperienza dell’abitare. È questo ciò che Mapping Matchbox, iniziativa nata dal progetto Matchbox, promosso dal Comune di Bergamo insieme a Fondazione Casa Amica e altri soggetti attivi in campo imprenditoriale e culturale, vuole realizzare con la call il cui lancio è previsto per giovedì 30 giugno alle 18.30. Per informazioni e prenotazioni, scrivere a mappingmatchbox@gmail.com.

L’idea è quella di raccogliere racconti sull’esperienza dell’abitare per poi costruire un programma di eventi e laboratori nell’Open Space del condominio matchbox, situato in via Fantoni 38 e inserito in un più ampio contesto di intervento di riqualificazione urbana dell’area attorno alla ferrovia. L’Open Space si colloca proprio al primo piano dell’edificio, che nel complesso ospita undici alloggi a canone calmierato. È qui che nella seconda metà del 2019 si sono insediati i primi abitanti e le organizzazioni, con cui Fondazione Casa Amica ha avviato un percorso di accompagnamento per agevolare il loro ruolo di promotori del coinvolgimento del territorio.

Oltre all’offerta abitativa che propone, l’intento di Matchbox è promuovere iniziative di natura socioculturale che coinvolgano il quartiere e la città, a partire dalle competenze e dall’impegno degli abitanti e delle organizzazioni assegnatarie delle unità. Tre saranno gli step che condurranno dai racconti alle serate di eventi, passando attraverso dei laboratori. Il primo momento prevede la raccolta dei racconti tramite il sito www.mappingmatchbox.it, dove si trovano tutte le informazioni tecniche più dettagliate. Gli organizzatori sottolineano: «Per raccontare non bisogna essere professionisti, artisti, esperti di settore, tecnici. Basta solo condividere un’esperienza che facciamo tutti: abitare».

I racconti potranno avere forme diverse: scritti, audio, fotografie, video, disegni, musiche. E diventeranno il pretesto per riflettere con il quartiere e la città sul tema dell’abitare. Saranno proprio i temi estrapolati dai racconti a stimolare e dare l’ispirazione per i laboratori, secondo step del percorso. A questi laboratori saranno invitati gli autori dei racconti e alcuni operatori attivi sul territorio con l’obiettivo di costruire gli eventi, che infine avranno luogo nell’Open Space di Matchbox. Si potrà trattare di esposizioni, seminari, laboratori, concerti e altre iniziative. Una volta steso il programma finale, alle serate e agli incontri nati dal percorso precedente saranno invitati tutti gli interlocutori del mondo sociale e culturale della città ed eventualmente di altre realtà.

L’iniziativa Mapping Matchbox ha preso forma nel corso della pandemia, quando era impossibile incontrarsi e quindi anche usare gli spazi comuni. È in quei mesi che è nata l’idea di creare un’iniziativa capace di coinvolgere le realtà che animano il territorio e le persone che lo abitano, anche a distanza. La scelta dello strumento digitale, Mapping Matchbox, che potesse raccogliere alcuni racconti sull’abitare nasce proprio da qui che sarebbero poi diventati oggetto di iniziative organizzate ad Open Space e aperte alla città

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