Maria Luisa Pacelli, "silurata" a Bologna dal ministro Giuli, è la nuova direttrice dell’Accademia Carrara
La nomina nel Cda straordinario della mattinata di oggi, lunedì 18 novembre, dopo le dimissioni di Martina Bagnoli
Un ottimo curriculum quello di Maria Luisa Pacelli, che da stamattina, lunedì 18 novembre, è la nuova direttrice dell'Accademia Carrara di Bergamo.
È stata nominata durante un Cda straordinario della Fondazione Accademia Carrara, convocato d’urgenza dopo le dimissioni di Martina Bagnoli, rimasta a Bergamo solo per otto mesi: ha deciso di andarsene in polemica con il general manager, Gianpietro Bonaldi. Pacelli aveva già partecipato alla selezione in seguito alla quale era stata scelta Bagnoli.
Maria Luisa Pacelli è una storica dell’arte, laureatasi all’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1998. Ha ricoperto il ruolo di direttore della Pinacoteca nazionale di Bologna e prima ancora delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. È stata responsabile scientifico e organizzativo delle mostre che la Fondazione Ferrara Arte organizza per conto del Comune di Ferrara a Palazzo dei Diamanti e in altre sedi.
"Silurata" a Bologna da Giuli
Pacelli è stata "silurata" dal suo precedente incarico alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, lo scorso 2 novembre, addirittura dal nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha comunicato la volontà di indire un nuovo bando di selezione alla scadenza del contratto. Non un vero e proprio licenziamento, quindi, ma un cambio di direzione per chiare ragioni politiche.
Maria Luisa Pacelli era, infatti, stata nominata direttrice nel 2020 dall’allora ministro Dario Franceschini. La stessa sorte toccherà anche a Mario Epifani, alla guida di Palazzo Reale di Napoli, Annamaria Mauro del Museo Nazionale di Matera e Stéphane Verger del Museo Nazionale Romano, anche loro scelti da Franceschini.
Se certe nomine vengono fatte per garantire agli amici stipendi lauti, trovo corretto che le nuove amministrazioni possano fare lo stesso.
A Ferrara la Pacelli aveva lavorato benissimo, non così i suoi successori, nominati per cambio di colore dell':amministrazoone
Vengono sollevate tutte queste obiezioni solo quando i cambiamenti vengono posti in essere dal centrodestra... Perché meravigliarsi ? Un po' di aria fresca non credo faccia male; solo una volta respirata, si potrà esprimere un giudizio compiuto.
La competenza e serietà professionale sul campo sono i requisiti minimi necessari per ricoprire ruoli dirigenziali nelle istituzioni culturali, così come sarebbe auspicabile, ma è pura utopia, anche negli altri settori di gestione del bene pubblico. La domanda che certi commentatori dovrebbero porsi è perché esistono così poche persone competenti in campo culturale che hanno simpatie o riferimenti culturali a destra? Salvo persone stimate (mi viene in mente Giordano Bruno Guerri che ben fa a rimanere fuori dalla mischia) per il resto è un totale deserto culturale che arriva all'imbarazzante caso dell'ex ministro Sangiuliano. La realtà dei fatti è che, come per certi lavori che gli italiani non vogliono più fare, la cultura per la destra rimane un fastidioso impiccio per il quale in qualche modo devono occuparsene, per cui si arrabattono come possono a piazzare questo o quell'altro amico fidato che abbia un minimo di presentabilità, cosa che purtroppo non spesso gli riesce molto bene.
Penso che la cultura in questo paese sia posta al servizio della propaganda anziché della conoscenza, il motivo di fondo risiede nell'uso settario che si fa di essa, a maggiore o minore potere referenziale.