di Paolo Aresi
Siamo giunti, alfine: questo anno memorabile è trascorso, il 2024 bussa alle porte, Bergamo e Brescia depongono la corona di Capitale italiana della Cultura. Come abbiamo assolto a questo compito? Siamo stati all’altezza delle aspettative? Siamo stati un punto di riferimento culturale per il Paese?
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Dall’inaugurazione in poi
Di feste e di iniziative ne sono fioccate molte, non c’è dubbio. A metà percorso, avevamo realizzato due pagine con le pagelle della prima metà dell’anno. Eravamo partiti a gennaio con la solenne apertura, con Francesco Micheli (direttore del Donizetti Festival) mattatore di una giornata alla grande, di un esordio costato – pare – circa 800 mila euro.
Micheli aveva avuto l’idea di resuscitare i Mille e di farne dei volontari armati non del moschetto, ma della cultura. Un Risorgimento di Bergamo e dell’Italia intera affidato alla musica, alla poesia, all’arte, al pensiero…
Nella seconda parte della giornata inaugurale si esibirono i funamboli francesi Groupe F (voto 6,5 alla prima parte, ai francesi regalammo un bel 10). E poi, a ruota, a febbraio ci fu la Festa delle Luci offerta da A2A sia a Bergamo che a Brescia: colori fantasmagorici e figure proiettate in piazza Vecchia e non solo (voto 9).
E quindi l’esordio della Carrara con il suo nuovo allestimento: primo atto la rassegna dedicata a un allievo del Caravaggio, Cecco Boneri, che ha riscosso un buon successo con 70 mila visitatori (voto 8).
The Gate e l’opera della Kaikkonen
Sempre nella prima fase ha esordito il “The Gate Bergamo Brescia”, quella sorta di porta tutta cromata piazzata sul Sentierone, certamente imponente, che consente di guardare e salutare gli amici bresciani che transitano nella porta gemella a Brescia; un gingillo offerto da Bper per la modesta cifra di 500 mila euro (voto 4). E poi l’installazione della finlandese Kaikkonen, cinquecento camicie appese in via Tasso (voto 4,5).
Tra le altre manifestazioni la marcia della pace Bergamo-Brescia con incontro e abbraccio a Palazzolo sull’Oglio (voto 8), la catena umana con sciarpa lunga ottanta chilometri, sempre tra le due città (voto 4,5). E ancora la “Via delle Sorelle” da percorrere a piedi, un cammino di 130 chilometri che abbraccia le due province (voto 8). Infine la “Ciclovia della cultura”, che doveva venire pronta a maggio e invece sarà consegnata nel prossimo aprile (senza voto).
Adesso passiamo alle manifestazioni del secondo semestre e pure cerchiamo di valutarle (…)