Promossi e bocciati della Capitale della Cultura: i voti agli eventi del 2023 a Bergamo
Nei primi sei mesi applausi per la Festa delle Luci, pollice verso per il Gate. Lascia perplessi "Raffa in the sky", un trionfo l'installazione di Kusama
di Paolo Aresi
Siamo giunti, alfine: questo anno memorabile è trascorso, il 2024 bussa alle porte, Bergamo e Brescia depongono la corona di Capitale italiana della Cultura. Come abbiamo assolto a questo compito? Siamo stati all’altezza delle aspettative? Siamo stati un punto di riferimento culturale per il Paese?
Dall'inaugurazione in poi
Di feste e di iniziative ne sono fioccate molte, non c’è dubbio. A metà percorso, avevamo realizzato due pagine con le pagelle della prima metà dell’anno. Eravamo partiti a gennaio con la solenne apertura, con Francesco Micheli (direttore del Donizetti Festival) mattatore di una giornata alla grande, di un esordio costato - pare - circa 800 mila euro.
Micheli aveva avuto l’idea di resuscitare i Mille e di farne dei volontari armati non del moschetto, ma della cultura. Un Risorgimento di Bergamo e dell’Italia intera affidato alla musica, alla poesia, all’arte, al pensiero...
Nella seconda parte della giornata inaugurale si esibirono i funamboli francesi Groupe F (voto 6,5 alla prima parte, ai francesi regalammo un bel 10). E poi, a ruota, a febbraio ci fu la Festa delle Luci offerta da A2A sia a Bergamo che a Brescia: colori fantasmagorici e figure proiettate in piazza Vecchia e non solo (voto 9).
E quindi l’esordio della Carrara con il suo nuovo allestimento: primo atto la rassegna dedicata a un allievo del Caravaggio, Cecco Boneri, che ha riscosso un buon successo con 70 mila visitatori (voto 8).
The Gate e l'opera della Kaikkonen
Sempre nella prima fase ha esordito il “The Gate Bergamo Brescia”, quella sorta di porta tutta cromata piazzata sul Sentierone, certamente imponente, che consente di guardare e salutare gli amici bresciani che transitano nella porta gemella a Brescia; un gingillo offerto da Bper per la modesta cifra di 500 mila euro (voto 4). E poi l’installazione della finlandese Kaikkonen, cinquecento camicie appese in via Tasso (voto 4,5).
Tra le altre manifestazioni la marcia della pace Bergamo-Brescia con incontro e abbraccio a Palazzolo sull’Oglio (voto 8), la catena umana con sciarpa lunga ottanta chilometri, sempre tra le due città (voto 4,5). E ancora la “Via delle Sorelle” da percorrere a piedi, un cammino di 130 chilometri che abbraccia le due province (voto 8). Infine la “Ciclovia della cultura”, che doveva venire pronta a maggio e invece sarà consegnata nel prossimo aprile (senza voto).
Adesso passiamo alle manifestazioni del secondo semestre e pure cerchiamo di valutarle (...)
Perfettamente d'accordo con Aurora. Non ne ho vista neanche una, per questa ragione, di manifestazione. Certo non vado in centro a piedi, in bici o in bus (che alla sera non ci sono e sono pericolosi). Manifestazioni non culturali ma solo spettacoli per turisti e bambini, non per i cittadini di Bergamo che la città l'anno costruita e la vivono. Voto 3 a tutte. Poi gori e c. diranno che sono stati bravissimi, loro. Un proverbio dice:"Chi si loda si imbroda".
Qualsiasi manifestazione in città ha un unico grande problema: l'impossibilità di parcheggiare l'auto senza spese folli! E i mezzi pubblici alla sera spariscono come per magia, quindi voto 3 a qualsiasi manifestazione