Le strisce

“Umarelles” a fumetti: si trovano davanti a un cantiere, parlano dei lavori e del mondo

Gli autori sono Paolo Boselli e Claudio Tognozzi, vecchi compagni di scuola: tutti e due di Bergamo, vivono l’età della pensione cercando di non annoiarsi

“Umarelles” a fumetti: si trovano davanti a un cantiere, parlano dei lavori e del mondo
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Si intitola semplicemente “Umarelles”, è scritto e disegnato dai bergamaschi Bosky & Gnoz, lo si può ricevere ordinandolo su internet. È un libro di strisce a fumetti, protagonisti due pensionati, uno piccolo e cicciottello e uno alto e magro, secondo un navigato stereotipo. Sullo sfondo una palizzata con le alte gru e il profilo dei palazzi più alti della città. Gli umarelles, insomma, si ritrovano davanti a un cantiere, osservano, parlano dei lavori, parlano del mondo. Quel farsi di uno scavo, di un edificio, di una nuova tubazione li attrae, li affascina. Dà un senso alle loro giornate è l’antidepressivo rispetto alla pensione.

Gli umarelles, bella parola milanese, sono simili ovunque: si ritrovano per parlare di tutto e per guardare quello che succede nel cantiere. Gli autori sono Paolo Boselli e Claudio Tognozzi, vecchi compagni di scuola che non si sono mai persi di vista. Paolo si è occupato di comunicazione, è stato anche direttore della Cobe di Bergamo, ha organizzato tante manifestazioni. Claudio Tognozzi si è sempre occupato di grafica oltre che, per hobby, di musica. Tutti e due di Bergamo, tutti e due vivono l’età della pensione cercando di non annoiarsi.

Alcune strisce (in totale sono circa 230) fanno davvero sorridere. Come quella in cui i due si trovano davanti all’immancabile palizzata con le gru sullo sfondo. L’umarell basso e grassottello legge il giornale e dice nel primo riquadro: «Ormai Paul McCartney è un ottantenne». Nel secondo riquadro si chiede: «Chissà quali progetti ha per il futuro». Nel terzo è quello alto che dice: «Come si dice in inglese “cantiere”?». Il pensionamento riguarda tutti, prima o poi.

Le pagine sono di norma divise in quattro strisce, quattro minuscole storie. Ogni piccola storia è formata da quattro riquadri. Talvolta si passa al tre. Ecco un’altra striscia, davanti alla palizzata quello piccolo dice: «Se fossi un bimbo sai che cosa chiederei a Babbo Natale?», e nel secondo riquadro aggiunge «Un trapano!» per poi spiegare nel terzo riquadro: «… Per allargare i buchi nelle staccionate!».

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