Camera di commercio

Crescono ancora le imprese attive nel terzo trimestre dell'anno in provincia di Bergamo

Secondo i dati, i settori che registrano la maggiore "natalità" industriale sono le costruzioni, l’agricoltura e i servizi

Crescono ancora le imprese attive nel terzo trimestre dell'anno in provincia di Bergamo
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Crescono le imprese attive in Bergamasca: in particolare il terzo trimestre dell'anno si è chiuso con 94.770 sedi registrate in tutta la provincia. Le nuove iscrizioni sono state 1.016, in aumento dell’1,4% su base annua, mentre le cessazioni non d'ufficio sono state 859, segnando una variazione tendenziale positiva su base annua del 2,3%.

Il saldo complessivo risulta quindi positivo con 157 unità (erano state 162 nello stesso periodo del 2020). In positivo anche il tasso di natalità delle imprese, che registra l’1,1%, mentre quello di mortalità si attesta su 0,9%.

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A livello di stock, le 84.965 imprese attive risultano in aumento: sono 987 posizioni in più rispetto al trimestre analogo del 2020, pari a una crescita dell'1,2% su base annua. «Il terzo trimestre si chiude con una crescita delle imprese attive rispetto all’anno precedente – commenta il presidente Carlo Mazzoleni -. Questo fenomeno si è presentato anche nello scorso trimestre e rappresenta uno stacco in confronto con l’andamento decrescente che osservavamo da una decina di anni. Tale tendenza positiva si riscontra anche sui valori del periodo pre-Covid e potrebbe segnalare un’inversione di tendenza che dovremo confermare con le risultanze dei prossimi periodi».

L’analisi dei settori economici

Il settore dei servizi rappresenta il 38,4% delle imprese attive in Bergamasca, seguito dal commercio (22,3%), dalle costruzioni (20,7%) e dalla manifattura (12,7%). Tutti settori che risultano in crescita se messi in relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso, eccezion fatta per la manifattura dove si contano 106 imprese in meno (-1% su base annua).

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Quanto al tasso di natalità per settore produttivo, si distinguono positivamente le costruzioni (1%), l’agricoltura (0,8%) e i servizi (0,8%). Seguono il commercio (0,7%) e la manifattura (0,5%). Osservando, invece, il tasso di mortalità, la classifica è guidata dalle costruzioni (1,0%) seguite dai servizi (0,8%), dal commercio (0,7%) dall’agricoltura (0,6%) e, infine, dalla manifattura (0,5%).

L’analisi della Camera di Commercio conferma anche una tendenza ormai in atto da dieci anni: ossia che l’impresa individuale risulta essere la forma giuridica più diffusa nella Bergamasca, con un’incidenza del 52,9% sul totale delle imprese attive.

Vanno a ruota le società di capitali (25.260, pari al 29,7%), le società di persone (12.922 pari, al 15,2%) e le altre forme giuridiche (1.824, pari al 2,1%). In relazione allo stesso trimestre del 2020 crescono però del 3,5% le società di capitali attive, mentre mostrano una flessione negativa dell’1,8% le società di persone.

Le imprese artigiane

Le imprese artigiane registrate nel terzo trimestre dell’anno sono 30.189: le nuove iscrizioni sono 400 (+19,4% su base annua) e le cessazioni (avvenute non d’ufficio) sono 335 con una variazione pari a +1,2% su base annua. Il saldo complessivo risulta quindi in positivo di 65 unità (+4 nel corrispondente periodo del 2020). Il tasso di natalità delle imprese registra l’1,3%, mentre il tasso di mortalità segna l’1,1%.

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Il numero maggiore di imprese artigiane attive si concentra nell’ambito delle costruzioni (13.501 pari al 44,8% del totale), dei servizi (8.358 pari al 27,7%), della manifattura (6.585 pari a 21,9%) e del commercio (1.557 pari al 5,2%).

In relazione allo stesso trimestre dell’anno scorso crescono i servizi (107 in più, con una variazione tendenziale dell’1,3% su base annua), il commercio (14 in più, pari a 0,9% su base annua), le costruzioni (27 in più, pari a 0,2% su base annua) e l’agricoltura (3 in più, pari a 0,2% su base annua). Nella manifattura se ne contano 100 in meno, in negativo dell’1,5% su base annua.

Riguardo la forma giuridica, il 74,3% delle imprese artigiane sono imprese individuali. Seguono le società di persone, quelle di capitali, i consorzi e le cooperative.

Procedure concorsuali, scioglimenti e liquidazioni

Nel terzo trimestre 2021 sono stati complessivamente 202, in calo rispetto ai 250 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Le 108.553 attive tra sedi e unità locali impiegano 400.390 addetti, di cui 330.190 dipendenti e 70.200 indipendenti. Rispetto allo stesso periodo del 2020 si registra pertanto una crescita di 1.760 addetti totali, con una variazione tendenziale dello 0,4% su base annua.

Tra i settori economici si riscontrano incrementi di addetti nelle localizzazioni attive delle costruzioni (+2.273), dei servizi (+919) e dell’agricoltura (+709). Rilevanti perdite su base annua si rilevano invece nella manifattura (-1.839) e nel commercio (-54).

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