Guerra ai rincari

I prezzi sono ormai alle stelle. Ma grazie a Internet è possibile risparmiare almeno un po'

Un esempio è la "magic box": la si trova in diversi negozi della città e costa meno della metà. La si prenota con una app

I prezzi sono ormai alle stelle. Ma grazie a Internet è possibile risparmiare almeno un po'
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di Paolo Aresi

L’inflazione cresce e in gennaio ha toccato il 4,8 per cento su base annua: significa che, in generale, la vita costa oggi il 4,8 per cento in più rispetto a un anno fa. Un indice molto più alto rispetto a quello degli ultimi dieci anni. In una situazione di stipendi e pensioni ferme, un tasso del genere rischia di condurre a un ulteriore impoverimento le classi sociali meno agiate. Chi è povero diventa ancora più povero. E, in parole pure povere, significa che una pensione di mille euro al mese oggi vale 48 euro mensili in meno rispetto a un anno fa. Come se, in termini reali, fosse diventata una pensione di 952 euro. Per chi tira la cinghia, per chi fatica ad arrivare alla fine del mese, un bel guaio.

È stato scritto molte volte. L’incremento dei prezzi è trascinato dall’aumento delle materie prime e dell’energia. Non soltanto del gas russo, ma anche del petrolio, del ferro, del legno, dell’alluminio, del rame e via dicendo. Gli aumenti si ripercuotono su tutto. I prezzi medi della benzina martedì scorso superavano gli 1,8 euro al litro, il gasolio era a 1,7. Con scarse oscillazioni: mediamente la benzina Agip era a 1,858, Esso a 1,839, Q8 1,843, Tamoil 1,825. Per il diesel si andava da 1,720 di Agip a 1,704 di Tamoil; Q8 era a 1,720 mentre nelle pompe non di marca si poteva scendere a 1,699. Ma sono prezzi comunque molto alti: durante il secondo lockdown della pandemia il prezzo del gasolio scese a 1,150 euro al litro.

Il dramma del caro benzina è peggiorato dalle tariffe del gas e della corrente elettrica. Le bollette che sono arrivate a casa nei giorni scorsi hanno smorzato i sorrisi di pensionati e famiglie che non navigano nell’oro. Le notizie annunciate settimane fa dai giornali si sono verificate puntualmente: quaranta per cento in più per il gas e trentacinque per cento in più per la corrente elettrica. La bolletta bimestrale è schizzata da 400 a 600 euro per il gas (è il caso di utilizza il gas anche per il riscaldamento) mentre la bolletta elettrica è salita da 70 a 100 euro per una famiglia media di tre persone.

Ortaggi alle stelle

Sul fronte dei prezzi alimentari cominciano a registrarsi pure degli aumenti, nonostante gli sforzi delle categorie e dei supermercati. I Bormioli producono i noti vasetti in vetro usati per metterci anche marmellate e conserve, dicono: «Stiamo contenendo gli aumenti nel 50 per cento perché se dovessimo fare ricadere tutto sul prodotto andremmo fuori mercato e gli acquisti diminuirebbero in maniera drastica. Cerchiamo di barcamenarci».

I produttori si barcamenano, le famiglie pure. La caccia alle offerte nei supermercati è una strategia. Su base annua i prezzi di praticamente tutti gli ortaggi sono cresciuti già all’origine della filiera. I carciofi rispetto a un anno fa, stesso periodo, costano il 65 per cento in più, le bietole coste vengono il 16 per cento in più, i broccoli sono saliti del 22 per cento, i cetrioli del 70 per cento, i finocchi del 187 per cento! Ma anche il radicchio è andato su dell’80 per cento e le melanzane (di serra, in questo periodo) sono cresciute del 103 per cento... Insomma, c’è poco da esser contenti. (...)

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