Il dato

Inflazione e rincari, il potere d’acquisto delle famiglie scende di quasi 900 euro

I dati della Cgia di Mestre e delle associazioni di Bergamo su alimenti e benzina, la guerra frena la ripresa economica

Inflazione e rincari, il potere d’acquisto delle famiglie scende di quasi 900 euro
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Gli effetti della guerra in Ucraina e della crisi internazionale si fanno sentire anche in Italia da mesi, ma adesso la situazione sta raggiungendo livelli preoccupanti: i prezzi di generi alimentari e carburanti aumentano quasi senza controllo e un adeguamento degli stipendi non è ancora avvenuto. Il risultato è che il potere d’acquisto delle famiglie, in Lombardia e quindi anche a Bergamo, è diminuito in media di 891 euro al mese. A livello nazionale la perdita è di 929 euro mensili.

A fornire i dati è la Cgia di Mestre, che ha effettuato una stima confrontando i numeri dell’inflazione con quelli della produzione industriale: in sintesi la prima galoppa, la seconda si è ridotta in modo significativo a causa di costi dell’energia, crisi del commercio internazionale e difficoltà a reperire le materie prime. Prima dello scoppio del conflitto, si prevedeva una crescita del Pil regionale pari al 4 per cento, dopo si è scesi al 2,6 per cento, con una mancata crescita pari a 3,9 miliardi di euro. Insomma, la ripresa economica tanto agognata sembra ormai un miraggio.

Come se non bastasse, Coldiretti ha reso noto che il prezzo di produzione dell’industria alimentare è aumentato del 14 per cento, con ricadute sui consumatori i quali, dopo aver visto lievitare le bollette nonostante gli interventi del Governo, adesso rischiano di far fatica anche con la spesa al supermercato. Per quanto riguarda i carburanti, i provvedimenti presi dall’esecutivo sembrano aver esaurito il loro effetto, con Adiconsum e Federconsumatori Bergamo che segnalano un’impennata di 15 centesimi per la benzina. In quasi tutti i distributori la verde è arrivata a superare gli 1,9 euro al litro per il self, senza contare il servito che in certi casi si aggira intorno ai 2,2 euro al litro. Lo stesso vale per il diesel, che è arrivato di nuovo a oltre 1,8 e supera i 2 euro col servito (di cui molti, a questo punto, faranno probabilmente a meno).

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