Salvo il futuro dell'iLab Italcementi al Kilometro Rosso: c'è l'accordo coi sindacati
Dopo l’annuncio del suo smantellamento, il centro di ricerca resterà al suo posto ponendosi come un'eccellenza a livello nazionale
I lavoratori del centro di ricerca iLab possono tirare un sospiro di sollievo: lo stabilimento dell’Italcementi al Kilometro Rosso continuerà a essere un centro d’eccellenza a livello nazionale per la ricerca e l’innovazione green nel settore cementizio. Dopo la chiusura annunciata dal gruppo Heidelberg, che avrebbe messo a rischio il futuro di 32 dipendenti, il pressing esercitato nelle trattative aziendali da parte del mondo politico locale e dei sindacati pare abbia dato i suoi frutti.
L’annuncio dello smantellamento aveva provocato la dura reazione dei sindacati, che avevano inviato una lettera all’amministratore delegato del gruppo Dominik Von Achten nella quale chiedevano che lo stabilimento restasse al suo posto. Un appello rilanciato anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Richieste cui aveva fatto seguito una mobilitazione l’8 gennaio scorso con un presidio davanti al centro iLab.
L’accordo raggiunto con Italcementi prevede lo sviluppo dell’attività di ricerca sui prodotti “green”, la possibilità di attivare nuovi progetti di ricerca finanziati grazie alla sinergia con Regioni, MiSE e Recovery Plan, oltre a un network di collaborazioni universitarie e con diverse start-up. L’obiettivo è di realizzare almeno 15 mila ore di ricerca all’anno, destinando l’1 per cento del risultato aziendale annuo a iniziative legate all’innovazione.
«Italcementi conferma la propria leadership nella ricerca e innovazione nel cemento e nel calcestruzzo, cogliendo la sfida di contribuire con i propri prodotti alla svolta green del mondo delle costruzioni - ha sottolineato l'azienda in un comunicato stampa -. Nell’ambito di un riassetto globale delle attività di ricerca del gruppo HeidelbergCement, Italcementi orienta la propria attività d'innovazione nei materiali allo sviluppo di prodotti che rendono possibile un ricorso ancora più ampio ai principi dell’economia circolare e alla tutela delle risorse naturali. Queste attività saranno sostenute da adeguati investimenti e svolte da ricercatori qualificati, nell’ambito di progetti che metteranno a disposizione del Paese prodotti indispensabili a un rilancio edilizio e infrastrutturale all’insegna della sostenibilità».
«Si tratta di un ottimo risultato per Bergamo e per i lavoratori coinvolti – ha commentato il sindaco Giorgio Gori -. Ringrazio l’azienda che ha ascoltato le nostre richieste, in particolare l’amministratore delegato Roberto Callieri, e i sindacati che hanno lavorato molto perché si potesse arrivare a questo risultato- È importante che l’attività di ricerca ora assuma una sufficiente dimensione. La prospettiva di 15mila ore di ricerca l’anno, in questo senso, è incoraggiante: il risultato di fissare a Bergamo una delle funzioni di maggior pregio del gruppo è comunque certamente importante per il nostro territorio, ma soprattutto centra l’obiettivo di non determinare nuovi esuberi, soprattutto in una congiuntura particolarmente delicata come quella che stiamo attraversando».
Inoltre, per i laboratori bergamaschi c’è l’impegno di Italcementi a mantenere e implementare le attività di prove e materiali per la definizione degli standard di settore e a conservare la proprietà dei brevetti sviluppati dai laboratori nazionali. Le parti si incontreranno entro 30 giorni per il via libera definitivo da parte del Gruppo, mentre martedì 2 febbraio si svolgeranno assemblee in tutti gli stabilimenti per illustrare ai lavoratori l’accordo.