venerdì 8 gennaio

Presidio sindacale al Kilometro Rosso: «Il centro ricerca Italcementi resti in Italia»

La chiusura dell’iLab da parte di Heidelberg metterebbe a rischio il futuro di 32 dipendenti

Presidio sindacale al Kilometro Rosso: «Il centro ricerca Italcementi resti in Italia»
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Il centro di ricerca iLab al Kilometro Rosso deve restare in Italia. È la richiesta che lavoratori, delegati del gruppo Italcementi e segreterie sindacali nazionali hanno mosso nei giorni scorsi a Dominik von Acthen, amministratore delegato del gruppo Heidelberg, dal quale dipendono le sorti della struttura. Un appello arrivato anche sul tavolo del premier Giuseppe Conte e del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, chiamati a intervenire per mantenere in Italia non soltanto il centro di ricerca, ma anche le produzioni: sei cementerie a ciclo completo, una per i prodotti speciali e sei centri di macinazione, che danno lavoro a circa 2.500 dipendenti.

La chiusura dell’iLab metterebbe a rischio il futuro di 32 dipendenti, dopo la conferma da parte di Heidelberg Cement della volontà di spostare il centro innovazione in Germania. Contro la delocalizzazione e a sostegno dei lavoratori si era pronunciato anche il sindaco Giorgio Gori, che aveva chiesto alla proprietà di scongiurare il rischio di esuberi.

Per rilanciare l’appello, domani, venerdì 8 gennaio, una delegazione sindacale guidata dal segretario nazionale della Filca-Cisl, Salvatore Federico, sarà a Bergamo dalle ore 11 nel parcheggio antistante il Kilometro Rosso. Le segreterie nazionali di Feneal Filca e Fillea sono pronte a lanciare una mobilitazione nazionale in difesa del centro di ricerca, definito «un’eccellenza che non può e non deve essere sottratta al nostro Paese ed al suo sistema produttivo».

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