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Chiusura dell'iLab Italcementi, Gori scrive alla proprietà: «No a nuovi esuberi»

In bilico il futuro di 17 dipendenti dopo la conferma sullo spostamento del centro di ricerca in Germania. Per evitare esuberi il sindaco propone di potenziare l'unità green di Bergamo

Chiusura dell'iLab Italcementi, Gori scrive alla proprietà: «No a nuovi esuberi»
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Resta in bilico il futuro dei 32 dipendenti del centro innovazione Italicementi dopo la conferma da parte del gruppo Heidelberg Cement dello spostamento del centro di ricerca dal Klometro Rosso alla Germania. Una situazione che preoccupa sia le parti sociali sia i politici bergamaschi e che ha spinto il sindaco Giorgio Gori a scrivere all’amministratore delegato di Italcementi, Roberto Callieri.

«La prima ragione di preoccupazione – scrive Gori - è la sorte dei lavoratori, solo una parte dei quali, a quanto si è appreso, potranno trovare una diversa collocazione all’interno del Gruppo. Per altri, mi pare 17, si prospetta invece la perdita del posto del lavoro. Considerate le condizioni che la Vostra Azienda ha ottenuto dal Governo italiano allorché si trattò di agevolare la ristrutturazione successiva all’acquisizione di Italcementi, condizioni per le quali mi sono anche personalmente adoperato, mi parrebbe giusto, ancorché non vi siano impegni sottoscritti a richiederlo, porsi l’obiettivo di non determinare nuovi esuberi, soprattutto in una congiuntura particolarmente delicata come quella che stiamo attraversando».

Il trasferimento all’estero del centro di ricerca, inoltre, priverebbe la provincia di un’unità particolarmente qualificata che in questi anni ha rappresentato un’eccellenza, coerente con una strategia territoriale che vede nell’innovazione una leva di sviluppo economico. «Perdere quell’unità – prosegue la lettera - significa segnare un arretramento che coinvolge tutto il nostro territorio, in contraddizione con le strategie che stiamo caparbiamente cercando di realizzare. […] Mi auguro che Lei possa rappresentare il forte interesse della città di Bergamo a che la locale branch di Italcementi mantenga un profilo di particolare rilievo proprio intorno alle funzioni avanzate della ricerca e sviluppo».

Quantomeno è positiva la scelta di mantenere a Bergamo l’attività di ricerca sui prodotti “green”, caratterizzati fa un’elevata sostenibilità ambientale. «Perché non debba però apparire una scelta residuale – conclude Giorgio Gori -, è importante che tale attività assuma una sufficiente dimensione. La prospettiva che sia composta da soli quattro addetti non è in tal senso incoraggiante. Viceversa, se l’unità “Green” fosse dotata di uno staff adeguato, si otterrebbe il risultato di fissare a Bergamo una delle funzioni di maggior pregio del Vostro Gruppo e, con ogni probabilità di assorbire una buona parte delle uscite paventate a fronte del trasferimento».

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