La lettera di un 24enne: se anche il lavoro in aeroporto a Bergamo delude i giovani
Un ragazzo che è stato per alcuni mesi agente di rampa a Orio lamenta l’incertezza in cui tanti come lui sono costretti a vivere

di Andrea Rossetti
«Tanti dicono che i giovani non hanno voglia di lavorare, e per alcuni può essere vero. Ma io mi sento offeso da questa affermazione. Mi chiedo: come potrei programmare e costruire il mio futuro se le condizioni di lavoro che mi vengono offerte sono queste?».
Bisogna partire dalla fine per comprendere il senso della lettera che Leonardo (nome di fantasia) ha scritto alla nostra Redazione per raccontare la sua esperienza, ma anche per lanciare un appello alla società bergamasca, nella quale si ha l’impressione che puntare il dito contro i giovani sia spesso più facile e comodo che ammettere le difficoltà di un mercato del lavoro arrancante e dominato da dinamiche ormai antistoriche.
Nella terra in cui il lavoro è una sorta di religione pagana, non è facile cambiare mentalità. E sebbene passi avanti ne siano stati fatti parecchi, la strada da percorrere è ancora lunga. Anche in realtà all’avanguardia e internazionali, di successo, come l’aeroporto. È lì che, fino all’autunno scorso, Leonardo lavorava.
«Una realtà ben diversa...»
«Sono stato agente di rampa per la società handler Bgy International Services (appartenente al Gruppo Sacbo, che gestisce lo scalo, ndr). Questa figura professionale, in qualsiasi giorno dell’anno e con qualsiasi condizione meteo, segue il transito di un aereo ed è sua responsabilità garantirne una partenza in sicurezza e con puntualità», spiega Leonardo, che ha 24 anni.
Per diventare agente di rampa non serve un particolare titolo di studio, basta seguire il corso (gratuito) che ciclicamente Enaip organizza proprio in collaborazione con Sacbo e dalla durata di alcuni mesi. È proprio a conclusione di uno di questi corsi che Leonardo viene assunto da Bgy: contratto a tempo determinato per venti ore a settimana. Si parla di uno stipendio lordo di circa mille euro al mese.
«Appena entrato, però, ho capito subito che la realtà era molto diversa da quella dipinta durante gli incontri di presentazione e i colloqui di selezione - afferma il giovane -. Ben presto, le richieste di straordinari (a me e a tutti gli altri dipendenti) sono iniziate ad aumentare, fino a diventare giornaliere. Mi veniva chiesto di lavorare otto ore, di saltare uno dei due riposi settimanali (mai di domenica, di questi ultimi) o mi venivano assegnati turni di 6,5 ore, che è il tempo massimo prima di dover garantire la pausa al lavoratore. Dalla società mi veniva detto che c’erano malattie e tanti voli da coprire, ma l’ho sempre vista come una carenza cronica di personale e, soprattutto, come una forma di guadagno della società nello stipulare contratti a ridotto numero di ore».
Una domanda legittima
Chiaramente, queste ore “extra” consentivano a Leonardo di «arrotondare lo stipendio», ma «trovarsi quotidianamente messaggi di richiesta di prolungamenti (anche a meno di 24 ore) o addirittura già prefissati alla pubblicazione dei turni mensili, senza richiesta preventiva, non era piacevole». Nonostante questo malcontento, il giovane non s’è mai lamentato: «Essendo neoassunto, la mia disponibilità era massima, anche nella speranza di guadagnarmi un contratto stabile. Inoltre, è un lavoro che mi piace e che vorrei continuare a fare, nonostante lo stress per i tempi serratissimi, amplificato dalla carenza di personale».
A novembre 2024, il contratto di Leonardo scade. E le sue speranze di venire confermato, purtroppo, vengono deluse: «La motivazione è stata che, durante l’inverno, la riduzione dei voli è molto consistente. Con dispiacere, ne ho preso atto, sapendo che la società segue proprio la programmazione dei voli. Peccato però che poche settimane dopo il mio addio Bgy abbia assunto diversi addetti appena usciti dal nuovo corso Enaip. Alcuni di questi li avevo addirittura affiancati io per la formazione. Ero amareggiato e mi sono sentito preso in giro: perché farlo quando la stagione che stava venendo sarebbe stata scarsa di traffico?». (...)
Ci vendono che i 17 milioni di viaggiatori che passano sopra le nostre teste portano posti di lavoro. Ebbene, portano questo tipo di lavoro!
E si fanno la bocca grande davanti alle lamentele di chi si lamenta per i disagi che ha creato l'aeroporto ai cittadini di Bergamo vantandosi di dare lavoro a migliaia di persone LI SFRUTTANO SOLO PER I LORO INTERESSI
Andate a vedere il curriculum politico del presidente di Sacbo e fatevi una idea dell'interesse che ha quella parte politica per i lavoratori...
Mi é capitata la stessa cosa nel 2019. Mi candidai per una posizione aperta nell'ufficio tecnico di SACBO. Mi fecero selezionare da un'agenzia del lavoro. Dopo un primo colloquio telefonico con la Manpower ( se non ricordo male) dopo qualche settimana fui contattato direttamente dagli uffici della SACBO. Per ben 3 volte presi l'aereo per presentarmi alla selezione ( screening dettagliato, molto dettagliato) che programmò l'ufficio del personale. Un primo colloquio con l'ufficio delle risorse umane, un secondo colloquio con il responsabile dell'ufficio tecnico ed un terzo colloquio con il Direttore Generale ( Emilio Bellingardi). Superato tutti i colloqui nell'ottobre del 2019 fui chiamato a firmare un contratto a tempo indeterminato con 3 mesi di prova. Dopo 2 mesi e mezzo e dopo aver preso anche casa in affitto con un agenzia cosa fanno?? Con delle scuse inopportune mi dicono che non hanno più bisogno di quella figura in azienda ( assieme a me poi ho saputo che la stessa sorte toccò ad altri due assunti da poco). La serietà D'altro canto io non ero figlio di nessuno li. Però i 4 colloqui li avevo superati .. 4 colloqui non uno...... Qualche dubbio mi viene anche perché prima di quell'esperienza ne ho avute altre importanti anche all'estero.
E' semplicemente vergognoso e ignobile che società che vantano da sempre bilanci con utili stratosferici trattino il personale giovanile in questo modo. Nessuno dei Signori di queste società (bergamaschi, lombardi, emuli di un tale che si fa baciare le terga?) è mai stato trattato così all'inizio della propria carriera lavorativa. Che società si costruisce guardando solo agli utili e non alla responsabilità sociale d'impresa? Signori azionisti, riflettete.