L'iniziativa Cisl

Lavoratori nei Cda delle aziende: raccolte più di quattromila firme in Bergamasca

A luglio erano andati a firmare anche il sindaco Gori e il presidente provinciale Gandolfi. Il sindacato: «Cambiare il modello di sviluppo»

Lavoratori nei Cda delle aziende: raccolte più di quattromila firme in Bergamasca
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Depositate questa mattina (lunedì 27 novembre) alla Camera dei Deputati, da una delegazione della Cisl guidata dal segretario generale Luigi Sbarra, le oltre 370 mila firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende.

Una proposta alla quale, tra l'altro, avevano aderito lo scorso luglio, recandosi al banchetto allestito dal sindacato al Centro Congressi di Bergamo, sia il sindaco Giorgio Gori che il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi. Rispetto all'idea, Confindustria Bergamo si era detta favorevole ad aprire un dialogo sulla questione, sebbene non avesse dato un appoggio al progetto nello specifico.

Più di 4.000 firme in Bergamasca

«Oggi diamo compimento a un cammino iniziato sei mesi fa - ha dichiarato Sbarra -. È una proposta che consegniamo al Parlamento e che dà attuazione all'articolo 46 della Costituzione per consentire ai lavoratori di concorrere, partecipare agli utili, alla gestione e agli indirizzi delle proprie aziende». La Bergamasca ha contribuito alla riuscita della campagna della Cisl nazionale con più di 4.400 firme, raccolte tra primavera e estate in momenti organizzati in diversi angoli della provincia.

La proposta di legge

Si tratta, secondo Francesco Corna, segretario generale bergamasco del sindacato, di «una proposta di legge che cambia in positivo il nostro modello di sviluppo, perché consente alle persone di partecipare meglio alle proprie scelte aziendali e consente anche di migliorare e alzare retribuzioni e salari, investire meglio e più efficacemente sul tema della salute e sicurezza sul lavoro, per la qualità e stabilità del lavoro, recuperare la produttività e far competere meglio le aziende e frenare processi di pirateria industriale e delocalizzazioni».

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