Il congresso

Marco Toscano è il nuovo segretario generale della Cgil di Bergamo

Tra i più giovani in Italia a guidare una Camera del Lavoro: ha 43 anni. «Quello dei salari resta il tema centrale nella nostra contrattazione nazionale». Prende il posto di Gianni Peracchi

Marco Toscano è il nuovo segretario generale della Cgil di Bergamo
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Cambio alla guida della Cgil di Bergamo, al termine del suo IX congresso territoriale che conclude il lungo e intenso percorso avviato a novembre con le assemblee nei luoghi di lavoro. Il sindacato di via Garibaldi ha un nuovo segretario generale: è Marco Toscano, 43 anni, tra i più giovani in Italia a guidare una Camera del Lavoro. Per i prossimi quattro anni sarà lui a capo dell’organizzazione che oggi conta 91mila iscritti tra lavoratori attivi e pensionati in tutta la provincia. Prende il posto di Gianni Peracchi.

Nato nel 1979, originario di Alzano Lombardo, è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Milano e ha conseguito un dottorato in antropologia e epistemologia della complessità in co-tutela tra Università di Bergamo e l’Ehess di Parigi e un master in Formazione alla sicurezza sul lavoro. È stato assegnista di ricerca nell’ateneo di Bergamo.

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Nel 2010 ha iniziato a collaborare con la Cgil di Bergamo nell’Ufficio Formazione Sindacale, poi è diventato responsabile di Toolbox e di Sol, il Servizio Orienta Lavoro, seguendo per la Camera del Lavoro l’ambito delle politiche giovanili. Nel 2015 è stato eletto segretario generale di Nidil-Cgil, poi nel gennaio del 2019 ha iniziato a ricoprire il ruolo di segretario organizzativo della Cgil provinciale.

L’assemblea generale, votata anch’essa al termine dei lavori della mattinata, si è subito riunita per eleggerlo: 90 i voti favorevoli su 96 votanti (6 i voti contrari).

«Abbiamo di fronte a noi anni in cui i temi principali in agenda saranno quelli del salario e del lavoro povero - ha detto Toscano nel suo intervento di programma, prima del voto -. L’inflazione galoppa, erode il potere di acquisto. A proposito di lavoro povero mi viene sempre alla mente il concetto introdotto dal premio Nobel per l’economia Amartya Sen, quello di “capability”, capacità, e che rispecchia l’idea che attraverso il reddito da lavoro le persone possano ampliare le proprie possibilità e quelle della propria famiglia. Che poi è come parlare del cosiddetto ascensore sociale».

«Quando invece, pur lavorando - ha proseguito -, una persona non riesce a far fronte a bisogni anche basilari, allora viene a rompersi un equilibrio, si crea non solo un’emergenza economica, ma anche una crisi sociale e culturale. Per questo quello dei salari resta il tema centrale nella nostra contrattazione nazionale, di secondo livello e integrativa».

Toscano ha poi affrontato la questione del precariato, i cui meccanismi ha avuto l’occasione di approfondire durante la sua esperienza alla guida del sindacato dei lavoratori atipici. «Battersi ad ogni livello per la stabilizzazione dei posti di lavoro è ugualmente tra le priorità della nostra organizzazione, come spesso ripete Maurizio Landini. È una priorità a livello nazionale per arrivare a un mercato del lavoro che sia regolato da normative che non incentivino la precarietà, ma lo è anche a livello locale, contrattando le stabilizzazioni, azione che già ora stiamo facendo moltissimo dentro le aziende in cui siamo presenti».

Se «la buona occupazione è sempre un’occupazione sicura e stabile», di fronte alle nuove forme e modalità di lavoro il dirigente sindacale ha anche aggiunto: «In uno scenario di lavoro a Partita Iva, interinale, ma anche in merito allo smart working non dovremo avere paura di continuare a sperimentare. È necessario farlo, per essere dentro i processi di cambiamento, per provare a governarli e per non subirli».

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