La denuncia

Bergamasca spende troppo e cambia contratto, A2A le chiede indietro 1.140 euro

Una donna si è rivolta ad Adiconsum dopo una poco piacevole esperienza con la società che eroga gas, tra aumenti e richiesta di rimborso

Bergamasca spende troppo e cambia contratto, A2A le chiede indietro 1.140 euro
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«A2A è prodiga di iniziative culturali e di contatti con le associazioni, ma poi è rigidissima con i consumatori». Eddy Locati, operatore di Adiconsum, sintetizza così l’avventura capitata a una donna di Bergamo, che si sarebbe scontrata con atteggiamenti poco concilianti della società di erogazione del gas.

Aumenti spropositati in bolletta

«Abbiamo più volte denunciato la pratica di molte società erogatrici di energia che, con la motivazione di seguire le norme stabilite da Arera, dicono di aver informato i clienti con lettere normali su aumenti che ci sarebbero stati alla scadenza di una determinata offerta. Questo ha portato molti consumatori a “scoprire” solo successivamente aumenti spropositati delle loro bollette, che a volte hanno superato anche le migliaia di euro, nonostante abbiano denunciato di non aver mai ricevuto queste comunicazioni», ha spiegato Locati.

«Le società hanno mantenuto una rigida posizione e neanche in conciliazione si è riusciti a trovare delle mediazioni di qualche tipo. A2A non si discosta da questi atteggiamenti e chi ha visto aumentare in modo spropositato la propria bolletta, non ha avuto scampo».

Il caso della bergamasca

Ma cosa è accaduto nel caso specifico? Secondo quanto riportato dall'associazione, la donna che si è rivolta ai suoi sportelli, oltre ad aumenti considerevoli, è stata oggetto anche di un particolare trattamento che, al di là di ciò che prevedeva il suo contratto, non ha trovato alcuna disponibilità conciliatoria da parte di A2A.

«In sostanza, a fronte di bollette molto elevate, il papà di questa consumatrice si è recato presso gli sportelli di via Suardi e l’operatrice, dopo aver visto che in effetti la cliente pagava quote molto alte per il gas, propose un nuovo contratto più vantaggioso: offerta che ovviamente venne accettata. Solo che il precedente contratto prevedeva l’erogazione di un bonus speciale, valido fino al 31 dicembre 2024 e, poiché erano state cambiate le condizioni contrattuali prima di quella data, la cliente avrebbe dovuto restituire tutto il bonus già percepito, cioè 1.147,80 euro. Di questo la cliente non si ricordava, né l’operatrice di A2A ha fatto cenno».

Quando si è vista recapitare la fattura con la richiesta di rimborso, da Adiconsum sono intervenuti, fino ad arrivare al tentativo di conciliazione presso lo sportello del consumatore (Arera), chiedendo di tener conto della buona fede della cliente e del fatto che, allo sportello A2A, l’operatrice non aveva fatto alcun accenno a quello che sarebbe successo.

«Anzi è stata proprio quest’ultima a insistere perché venisse sottoscritto un nuovo contratto. Niente da fare, rigidità assoluta anche in fase conciliatrice. Ecco, di fronte a questi avvenimenti ci permettiamo di sottolineare che occorre più disponibilità ed elasticità nei confronti dei clienti».

Commenti
Giuliano

Mai più in A2A quando ho telefonato per dire che come vecchio cliente mi avevano fatto un prezzo alto e che sarei andato via la signora mi a risposto che per lei non cambiava niente tanto riscuoteva lo stesso. complimenti

Xxxxx

Quando hanno pensato di rendere libere le tariffe , carissimi COLLEGHI UTENTI, non lo hanno fatto per farci RISPARMIARE ma solo metterci tutti a 90* gr , vedrete che ci arriverà insieme alla bolletta un tubetto di vasellina in omaggio.🤔😪

giusy ubiali

anch'io ho chiesto a a2a se fosse possibile avere un' offerta più conveniente, l'operatore me l'ha proposta senza accennare al fatto che avrei dovuto restituire il bonus, risultato: bolletta di 850 euro a fronte dei soliti 120/130.Ale mie proteste A2A mi ha risposto che dovevo leggere meglio il contratto! Cambiato gestore!

Mauro Medici

Successo una cosa simile. Al di là del furto legalizzato, da sottolineare l'arroganza e la maleducazione dell'impiegata con cui ho tentato di ragionare nella sede di V. Suardi a Bergamo. A mai più...e spendeteli tutti in farmaci ...

Luca

Penso che a queste società ormai liberalizzate (troppo) sia permesso tutto in nome di un mercato libero che ti fa risparmiare (forse) a scadenza...e stato un grosso errore togliere la tutela e per cui obbligare( ma non siamo in democrazia?)..a passare in mano a queste societa. Il mercato libero già esisteva che bisogno c'era di renderlo ancora più forte , il più delle volte e solo un danno per il cittadino, e soprattutto in un contesto come questo serve e serviva la tutela.

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