Vertenza Sematic, dopo l'audizione a Roma proclamati altri due giorni di sciopero
Lo sciopero è stato proclamato nelle giornate di domani, venerdì 15 gennaio, e di lunedì (18 gennaio). La protesta sarà accompagnata anche da un presidio fuori dall’azienda
I dipendenti della Sematic di Osio Sotto tornano nuovamente a incrociare le braccia per due intere giornate lavorative. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati nelle giornate di domani, venerdì 15 gennaio, e di lunedì (18 gennaio) e la protesta sarà accompagnata anche da un presidio fuori dall’azienda. Un pacchetto di 16 ore di sciopero era stato già proclamato l’11 e il 16 dicembre.
La decisione è stata presa a margine del tavolo di crisi convocato ieri al MiSE, il Ministero dello Sviluppo economico, per discutere delle prospettive occupazionali dei dipendenti dell’azienda di Osio Sotto. La scelta del gruppo Wittur (del quale fa parte lo stabilimento orobico) di trasferire gran parte della produzione all’estero lascerebbe senza un posto di lavoro circa 200 persone e anche nel corso dell’ultima audizione la dirigenza non avrebbe espresso chiaramente le posizioni aziendali.
Anzi, secondo quanto riferito dalla Fim-Cisl, da Fiom-Cgil e dalla Uilm di Bergamo, avrebbe ribadito che attualmente, vista la situazione di crisi economica generale legata alla seconda ondata di Covid, «non è in grado di rivedere le scelte fatte a settembre». Il 3 settembre scorso l’azienda aveva annunciato il trasferimento di circa il 70 per cento della produzione in Ungheria (ipotesi già ventilata nel 2019) mettendo a rischio circa 200 lavoratori. Lo spostamento delle lavorazioni è poi stato eseguito nelle settimane successive e per i dipendenti della Sematic si era aperto un periodo di cassa integrazione Covid, che durerà fino a marzo.
La convocazione del tavolo di ieri, ripetutamente sollecitata dalle parti sociali, era attesa da tempo dopo che una precedente audizione al MiSE, il 30 settembre scorso, non aveva portato alcuna novità sul destino dei lavoratori di Osio Sotto né informazioni sulle intenzioni della direzione del gruppo.
«Riteniamo che questo atteggiamento attendista da parte del gruppo Wittur, dopo diversi mesi di discussione in merito alle prospettive dello stabilimento di Osio, non sia accettabile e sia poco rispettoso nei confronti dei lavoratori – sottolineano le tre sigle sindacali – già fortemente penalizzati economicamente dall’uso massiccio della cassa integrazione e molto preoccupati per i loro posti di lavoro».