L'Osteria Tre Gobbi torna all'essenza della tradizione bergamasca: cambio chef e menù
L'osteria più antica di Bergamo, attraverso Marco Carminati, spiega: «L'obiettivo non è cambiato: accogliervi per farvi stare bene»

Foto di Matteo Zanardi
«Nuovo menu, stesso oste, stessa accoglienza»: così si riassume il "ritorno in osteria", ovvero il nuovo corso dell'Osteria Tre Gobbi di via Broseta, a Bergamo, che da lunedì 17 marzo ha cambiato le carte, o meglio i piatti, in tavola.
La proprietà infatti rimane la stessa - quella dell'oste Marco Carminati -, ma cambia lo chef e, con lui, anche il menù.
Il saluto dello chef
Due settimane fa, chef Filippo Cammarata ha annunciato la fine della sua avventura all'Osteria: «Sono stati 4 anni intensi. Dal Covid iniziale alle faide con i vicini. Dai sogni di rivalsa alle consapevolezze. Anni di soddisfazioni. Anni di amicizie perse e ritrovate. Anni di fatiche! Anni di cambiamenti e rivoluzioni. Adesso mi prendo del tempo per me».
Visualizza questo post su Instagram
«Ritorno in osteria»
Il 10 marzo, dalla propia pagina Facebook, l'Osteria Tre Gobbi ha annunciato quindi la novità, che intende riportare il locale ai gusti tradizionali bergamaschi.
«Come in tutti i viaggi, si scoprono mondi diversi, si assaporano nuove esperienze e si stringono nuovi legami. Questo è quello che è successo negli ultimi anni nella nostra osteria. Ma quanto è bello, a volte, tornare a casa? Con un bel bagaglio di esperienza in più, tante consapevolezze e la voglia di guardare avanti. Torniamo in Osteria, nella nostra. L'Osteria Tre Gobbi è l'osteria più antica di Bergamo. Qui son passate persone illustri, si son scambiate chiacchiere, son nate amicizie. L'obiettivo dell'oste Marco (Carminati, ndr) non è mai cambiato: continuerà ad accogliervi in per farvi stare bene con una proposta che vi riporterà in osteria. Una coccola per la mente e una carezza per il cuore».

Foto di Matteo Zanardi

Foto di Matteo Zanardi

Foto di Matteo Zanardi

Foto di Matteo Zanardi

Foto di Matteo Zanardi

Foto di Matteo Zanardi
170 anni di storia
Con i suoi 170 anni di storia - o forse anche di più, perché i documenti più antichi sono del 1855, ma sembra che esistesse già da tempo - l'osteria sa bene che rinnovarsi è la chiave fondamentale per andare avanti. E il menù, aperto dalla poesia Le Osterie di Alda Merini, riflette proprio questa scelta.
Menù della tradizione
Con la degustazione "Ritorno in osteria" si possono gustare delle lasagne espresse con ragù di cortile, si passa a un immancabile assaggio di casoncelli e si prosegue con guancetta di manzo su purea di pastinaca. Sfogliando poi la carta, l'occhio non può che cadere su "Sua maestà: la taragna" o sui "Casoncelli di mamma e papà".
Quelli che criticano sempre e parlano a vanvera ,che non sanno cosa c'è dietro un piatto di pasta,poi da Vittorio i casoncelli li paghi 80 euro,chi non può sta a casa o da mc Donald
È bastata una comparsata in tv con il solito format ammmmericano, per trasformare un posto che non si calcolava nessuno, in un locale pieno di storia. Miracoli della tv
Cibo non male. Ma prezzi troppo esagerati
Fanno bene a tenere i prezzi così alti finché ci sono i polli che si fanno spennare
Per essere una Osteria i prezzi ,a mio parere, sono spropositati. 22 euro un piatto di casoncelli?!? 5 euro il coperto?!? Siamo da Vittorio?!?....