La protesta

Solo silenzio, niente “L’ultimo concerto”: la provocazione dei live club allo stremo

Doveva essere un grande evento gratuito in streaming. Ma è partito un messaggio su sfondo nero: «Nessun concerto. È la realtà che viviamo oggi, che rischia di essere anche il nostro domani»

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Roby Facchinetti al Druso, i Pinguini Tattici Nucleari al Polaresco con i Cara Calma. E tantissimi altri gruppi e cantanti nel programma de “L’ultimo concerto”, iniziativa a sostegno di 130 live club d’Italia andata in scena ieri sera, sabato 27 febbraio, in streaming. Ma si è trattata di un’enorme provocazione. Perfettamente riuscita. Nessuno dei centomila che sabato sera erano collegati sul sito de L’ultimo concerto? poteva immaginare che l’iniziativa di sensibilizzazione alla tutela dei locali della musica dal vivo, a un anno dalla chiusura, non sarebbe andata nella direzione annunciata, e cioè quella di concerti in serie e line-up enorme.

I nomi in programma c’erano tutti. Da Cosmo a Brunori Sas fino a Manuel Agnelli e, a sorpresa, persino Ligabue e Caparezza. Solo che, una volta esaurito il count-down e un breve video preparativo registrato, non hanno suonato. Al posto della musica, un messaggio su sfondo nero: «Nessun concerto. Ecco, lo avete capito anche voi. Qui è dove siamo adesso: la realtà che viviamo oggi, che rischia di essere anche il nostro domani. L’Ultimo Concerto? L’avete già vissuto, nel 2020. Il Prossimo? Noi vogliamo che ci sia! Dateci voce, ci mettiamo la passione e i palchi!».

Insomma, non era una festa, non doveva esserlo; bisognava parlare di rischi e conseguenze anche con toni duri, perché questo potrebbe aspettarci, un futuro senza spazi per suonare e, di conseguenza, senza musica.

I numeri, li ha dati “L’ultimo concerto?” stesso qualche giorno fa: gli eventi annullati nell’ultimo anno sono stati 15mila, a fronte di 50 milioni di incassi mancanti e con quasi la metà dei gestori che al momento non sa dire se è in grado di ripartire. Perché poi, appunto, ci sarebbe la ripartenza: si va verso quella di cinema e teatri, dal 27 marzo e in zona gialla, ma per quanto riguarda i live club non sono state fornite indicazioni.

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