La conferenza prima di San Siro

“Adesso inizia un nuovo progetto” Il Gasp, tra rinnovo e Milan

“Adesso inizia un nuovo progetto” Il Gasp, tra rinnovo e Milan
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 «Perché ho rinnovato? Per ripartire con un nuovo progetto e perché a Bergamo sto davvero bene». Alla vigilia della sfida con il Milan, il tecnico dell’Atalanta Gasperini inizia la conferenza stampa della vigilia parlando del rinnovo di contratto appena firmato e le sue parole sono state molto importanti per tutto il popolo della Dea. Domani si gioca con i rossoneri, l’Atalanta deve affrontare l’impegno con umiltà e senza troppo voli pindarici: il Gasp e i suoi giocatori sono sul pezzo.

 

 

Mister, ce lo chiediamo un po’ tutti: perché ha rinnovato?
«Per ripartire, perché credo che chiuso un ciclo di due anni in cui siamo arrivati in Europa ora ci sia un nuovo progetto da portare avanti e ho tanta voglia di farlo. L’Atalanta ha cambiato tanti giocatori, in un anno e mezzo sono andati via otto titolari e ci sono giocatori che hanno caratteristiche diverse su cui possiamo lavorare molto bene. Sono situazioni normali nel calcio. A Bergamo sto davvero molto bene, quindi questa firma sul rinnovo mi fa ripartire con grande entusiasmo».

Non è che vuol giocare le Coppe nello stadio nuovo?
«Sarà un momento molto speciale per tutti quello in cui giocheremo a Bergamo nello stadio rinnovato, ma davvero non ci ho pensato. Ho solo in mente il Milan, le prossime partite, questa stagione e il progetto da cui ripartire. Sono molto motivato, la situazione è simile a due anni fa anche se ci sono giocatori diversi e ci sono anche aspettative diverse. È una nuova sfida, stimolante».

Ma tutti sappiamo cosa può fare Gasperini in panchina...
«C’è uno zoccolo duro, un nucleo da cui ripartire composto da Masiello, Toloi, de Roon, Freuler e Gomez. Non siamo proprio a zero. Di certo non servirà in questo momento un’altra sfida come quella contro il Napoli: adesso cerchiamo di ritrovare umiltà e pensare solo alle cose semplici. Tutti i giocatori sono convinti e vogliosi di fare nuovamente un grande percorso, solo a fine anno sapremo se la rosa è migliore o peggiore rispetto al passato. Per ora i risultati ci dicono che abbiamo fatto due annate spettacolari».

 

 

Si riparte da Milano quindi, ma lei non ci sarà.
«Non voglio parlare della squalifica, penso solo al campo. Il Milan è una squadra forte che ha mantenuto tutti i giocatori più importanti e ha aggiunto Higuain. C’è Suso che ha caratteristiche simili a quelle del Papu, ma noi dobbiamo andare a Milano e pensare a fare la nostra partita. Il nostro calcio. In questo momento si deve cercare di ripartire da lì. Non credo ci sia bisogno di cambiare molto, ma dobbiamo ritrovare le nostre peculiarità».

Nelle ultime due partite ci siamo fermati a pochi passi dai gol.
«È vero, abbiamo frenato anche perché in Serie A è più dura segnare. Serve un maggior contributo da parte di chi ha fatto gol negli anni passati e dobbiamo trovare la strada migliore per andare anche un po’ incontro alle caratteristiche di elementi importanti come Zapata e Pasalic, che non ha le caratteristiche di Kurtic e Cristante. Ci lavoriamo e cerchiamo di migliorare, in questo momento uno come Rigoni devo ancora inquadrarlo bene, mentre Barrow per me è una certezza. Ilicic? Lo aspettiamo, sta ritrovando la forma ma non ha praticamente mai giocato fino a questo momento».

Com’è il morale della truppa?
«Direi di non drammatizzare. Abbiamo perso due partite e siamo usciti dalla coppa. Mettiamoci delle zavorre in tasca e stiamo con i piedi per terra. La situazione deve farci riflettere e portarci a impegnarcie ancora di più, la stagione è nuova e quanto fatto in passato non conta. Giochiamo e puntiamo prima di tutto alla salvezza, poi penseremo eventualmente al resto: dentro lo spogliatoio, pensare troppo in grande non porta nessun beneficio, meglio pensare a una partita per volta senza perdere le nostre caratteristiche».

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