Sosta artistica

Gandino, il murale che dà un'anima al parcheggio ha una firma d'autore

Fiori, colori e architettura irriverente nell’opera di Ivano Parolini, profeta in patria con la street art

Gandino, il murale che dà un'anima al parcheggio ha una firma d'autore
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di Giambattista Gherardi

Un’opera d’arte particolare, utile a riqualificare con una firma d’autore uno spazio altrimenti anonimo. È stato completato a novembre il murale commissionato dal Comune di Gandino all’artista Ivano Parolini (nativo del paese e oggi residente a Orezzo di Gazzaniga) per riqualificare l’area del parcheggio coperto di piazza XXV Aprile, a pochi passi dalla piazza del municipio e dalla monumentale Basilica. L’opera (delle ragguardevoli dimensioni di cinque metri per tre) ha visto rappresentata una delle “maschere” linguacciute che fanno da chiave di volta alle arcate della cella campanaria del campanile della Basilica. Un’iconografia insolita (e a molti sconosciuta) valorizzata dalla resa prospettica dell’opera, arricchita da motivi floreali.

Ivano Parolini

Ivano Parolini, 42 anni, aveva già realizzato in età giovanile alcuni murales tuttora presenti nel parcheggio di piazza XXV Aprile. Ha sviluppato la propria ricerca artistica dopo il diploma all’Accademia Carrara, quando espose, nel 1999, nella mostra alla Gamec curata da Vittorio Fagone, Mario Cresci ed Enrico De Pascale. Scelto da Marco Cingolani per una mostra alla Ciocca di Milano, è stato protagonista di importanti rassegne italiane ed estere. Nel 2014, con il progetto Beauties ha esposto allo Spazio Rosso Tiziano di Piacenza, per il quale nel 2016 ha realizzato una performance entrata a far parte della collezione d’arte moderna Radici. Nel 2015 ha proposto una performance a tema ad Expo, poche settimane prima di presentare a Londra un suo “libro illustrato”, pezzo unico ispirato al romanzo Da qualche parte nel mondodi Chiara Cecilia Santamaria, edito da Rizzoli.

Nel 2016 ha realizzato l’installazione Relitti dedicata alla Shoah nella colonia Sciesopoli a Selvino. In Basilica a Gandino ha invece proposto nel 2016 il progetto Anime, in occasione del quale un grande Crocifisso da lui dipinto ha sostituito la pala d’altare di Ponziano Loverini, già direttore dell’Accademia Carrara. Anime ebbe anche un antitetico sequel fra calcarei giurassici alla Buca del Corno di Entratico, dove Parolini ha esposto il Trichierotauro: una scultura ossea alta circa 2,50 metri, con un’apertura alare di oltre 7 metri formata da ossa di toro, cavallo, capra, cinghiale, muflone, struzzo, asino e pecora e frutto di un lavoro manuale che l’ha impegnato per mesi. Del 2018 è invece la performance La Sposa, denuncia contro la violenza sulle donne e di quest’anno il progetto Il Vitruviano, che ha proposto una rivisitazione del capolavoro di Leonardo nella zona dei Navigli a Milano, con un intenso riferimento al tema della moderna sostenibilità ambientale.

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