Gioco dell'Oca di Bergamo: ecco la versione orobica del classico gioco in scatola
Dalla Torre dei Venti a Piazza Vecchia in ottanta caselle, tra tesori culturali e bellezze naturali. Ci sarà anche un booklet-guida
Nel 2020 nasceva il Monopoly Bergamo. A tre anni di distanza, verrà distribuito a partire dai primi giorni di aprile un nuovo classico dei giochi in scatola dedicato alla nostra città: Il Gioco dell'Oca di Bergamo, realizzato da Dominioni Editore che - dopo le versioni dedicate alla Brianza, al Canton Ticino e a Milano - torna a "raccontare" le bellezze dei luoghi italiani con le proprie rivisitazioni.
Il Gioco dell'Oca di Bergamo è un percorso in ottanta caselle in cui viene simulato il tragitto che dall'ingresso in città porta il visitatore in Città Alta: tra le prime caselle troviamo infatti la Torre dei Venti, che si trova all'uscita dell'Autostrada A4. Si procede, tirando il dado, tra i tesori culturali e storici della città, passando anche per le bellezze naturali dei dintorni.
Prima di raggiungere il traguardo, può capitare di dover tentare la fortuna sulla casella della Funicolare oppure prendersi il rischio di saltare un turno se si capita sulle scalette dello Scorlazzino e dello Scorlazzone. Vince chi arriva per primo nel cuore di Bergamo Alta: Piazza Vecchia.
La casa editrice non si è limitata a selezionare i toponimi più interessanti o gli argomenti meglio identificativi di Bergamo e il gioco comprende anche un booklet che è una vera e propria guida ai luoghi e ai volti incontrati sul tabellone, illustrati da Denise Pelleriti. Per ognuna delle ottanta caselle sono state infatti redatte ottanta curiosità che comprendono cenni storici, informazioni di carattere geografico e aneddoti particolari.
L'obiettivo è permettere al giocatore di arrivare alla punta di Città Alta con una conoscenza a 360° di Bergamo e dei suoi tesori locali. Il Gioco dell'Oca versione Bergamo si popone, quindi, come tour guidato per la città oltre che come gioco ricco di colpi di scena, in cui per vincere o perdere non è mai detta l'ultima parola.