Usata soprattutto per lavoro

Il successo mondiale di BlaBlaCar che ha conquistato anche Bergamo

Il successo mondiale di BlaBlaCar che ha conquistato anche Bergamo
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Mentre Bergamo attende lo sbarco in città del car sharing, come "promesso" nelle linee programmatiche per i cinque anni di mandato dal sindaco Giorgio Gori, si accontenta del ride sharing. Parlando come mangiamo, si accontenta di BlaBlaCar. Infatti, se ancora non ci sono automobili a disposizione della cittadinanza da poter usare per gli spostamenti nel territorio cittadino, sempre più bergamaschi stanno scoprendo la comodità di questa piattaforma online che mette in contatto automobilisti con posti liberi a bordo delle proprie auto e persone in cerca di un passaggio verso la stessa destinazione. Nato in Francia nel 2004, BlaBlaCar è oggi un vero e proprio fenomeno mondiale, presente in ben 22 Stati e con oltre 25 milioni di iscritti. Si tratta della più grande community di passaggi in auto al mondo (perché dopo BlaBlaCar, negli anni, sono nati molti altri servizi fac simile).

 

https://youtu.be/BB0ugbWGyCE

 

Un (meritato) successo mondiale. Dato il successo del fenomeno, non stupisce che coloro che hanno reso BlaBlaCar il colosso che è oggi vengano invitati e ascoltati come dei "guru" del business 2.0. Silvia Conti, ad esempio, è la PR manager Italia di BlaBlaCar e sabato 16 aprile è stata ospite della città di Bergamo su iniziativa di Talent Garden Bergamo (in collaborazione con UBI Banca Popolare di Bergamo e Associazione BergamoScienza). Al Bergamo Science Center in piazzale degli Alpini, Conti ha spiegato meglio ai presenti (molti giovani) questo settore, in grado di coniugare le nuove dinamiche del web alle più tradizionali e sempre attuali problematiche legate alla viabilità e ai trasporti. In concreto, infatti, BlaBlaCar permette, attraverso la piattaforma web o la relativa app mobile, di mettere in contatto da un lato automobilisti con posti liberi a bordo delle proprie vetture, dall’altro persone in cerca di un passaggio per la medesima destinazione. A guadagnarci sono entrambi: chi guida rientra di quasi il 75 percento della spesa, chi si fa dare un passaggio idem.

Il successo del progetto sta nei numeri: l'app, disponibile sia su iOS che Android, è giunta oggi a 15 milioni di download e i viaggiatori che ogni trimestre utilizzano il servizio sono circa 10 milioni. Utilizzata in tutto il mondo, BlaBlaCar oltre a fornire un’alternativa di trasporto agevole e economica, incentiva un uso dell’auto più sostenibile dal punto di vista ambientale: i dati parlano di una media di 2,8 occupanti per auto contro una media europea di 1,6 senza BlaBlaCar, e circa 1 milione di tonnellate di CO2 e 500mila tonnellate di carburante risparmiate negli ultimi 12 mesi dalla community globale del ride sharing. Per scoprire nello specifico come funziona, vi rimandiamo a un nostro precedente articolo (QUI).

 

blablacar2

 

I numeri di BlaBlaCar a Bergamo. Ma dicevamo di Bergamo. Nella nostra città, oggi, sono 10.200 circa gli utenti che ogni mese utilizzano BlaBlaCar per i propri spostamenti. E i dati sono in costante crescita. Analizzando le statistiche in possesso della stessa azienda, si scopre che i bergamaschi utilizzano la piattaforma per le più disparate destinazioni. In ordine decrescente di richieste: Milano, Torino, Verona, Padova, Trento, Bologna, Venezia, Genova e Roma. Non c'è un periodo dell'anno in cui l'utente orobico di BlaBlaCar si affida maggiormente alla piattaforma: la distribuzione dei viaggi è, infatti, abbastanza stabile lungo l'arco di tutti i 12 mesi, con dei piccoli cali soltanto a dicembre e gennaio, a dimostrazione che in realtà il sistema viene usato soprattutto per viaggi di studio o lavoro, meno per le vacanze. Se BlaBlaCar dovesse continuare a crescere a Bergamo (cosa che le previsioni danno per assodata) e se veramente il sindaco Gori dovesse riuscire a portare il car sharing in città, allora tra qualche anno i bergamaschi potrebbero fare a meno delle proprie auto. O almeno risparmiare, e non poco. Quando si parla dei vantaggi della sharing economy...

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