Il video di una leggendaria tripletta

Sofia Goggia, Brignone e Fanchini Assaggio di storia sulle nevi

Sofia Goggia, Brignone e Fanchini Assaggio di storia sulle nevi
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Venerdì, quando hanno annullato la prova, lei si è fatta undici giri di gigante. Il vero segreto del successo è la tigna, ragazzi. Fossero tutti come Sofia Goggia il mondo sarebbe un posto migliore. Ma di Goggia ce n’è una, e ce la facciamo bastare. «È stata la gara della vita, sciavo come in Paradiso. È stata la miglior discesa della mia vita. Ho messo gli sci di traverso una volta, ma per sfruttare la pendenza. Ero veramente molto concentrata, sto entrando in forma tecnicamente e mentalmente». Un volta lo dissero del Bologna (quello più forte di sempre): giocava talmente bene che una squadra così l’avevano vista solo tra le nuvole. Ma le declinazioni del genere sono infinite. Palloni, palline, canestri. Sci.

 

Siam pronte alla morte L'Italia chiamò, SCI ! ??

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Diciamo la verità: con la vittoria di domenica 14 gennaio a Bad Kleinkirchheim (Austria) la fragile, irriconoscibile, spaesata Sofia Goggia di questo inizio di stagione è scomparsa. Per lasciare spazio alla solita scanzonata, bellissima, incorreggibile Sofi che l’anno scorso abituò il mondo alle "goggiate" con medaglia. Diciamoci un’altra verità, ancor più sincera: Sofia è l’atleta che può farci godere alle Olimpiadi. Non manca molto a Pyeongchang (un mese, poco meno) e l’azzurra è una delle più accreditate per vincere una medaglia. Dunque preparatevi, in Corea ne vedremo delle belle. L’Italia sta facendo incetta di medaglie nelle varie specialità che vedremo e c’è chi dice che ora è un po’ presto, conterà solo più avanti. Così, ancora una volta, ci pensa la Sofi a mettere un punto: «Non ho paura di nulla».

 

https://www.youtube.com/watch?v=ONQdohnl3Qo

 

Il suo preparatore Matteo Artina l’ha catechizzata a dovere (le dice sempre: «Sii come l’acqua, adattati», citando Bruce Lee), il suo papà Ezio è sempre lì che soffre. A Rongai Pisogne, provincia di Brescia, ieri hanno festeggiato Sofia. La Goggia è stata tesserata con il club di Enrico Serioli. Tutti per lei, che però non ha certo intenzione di fermarsi qui: «Sentivo qualcosa di diverso nella mia sciata, con la gara accorciata pensavo che i distacchi fossero inferiori. Invece è stata una giornata pazzesca per me. Paragone con la tripletta di Aspen? Erano passati vent’anni dall’ultima tripletta, mentre ora sono passati solo pochi mesi. Ciò significa che non ci fermiamo mai». Perché appena dietro Sofia sono arrivate altre due azzurre: Federica Brignone e Nadia Fanchini da Lovere, sorella di Elena, altra fuoriclasse degli sci che proprio pochi giorni fa ha annunciato di avere un tumore. Un successo del nostro sci che è anche per lui, chiaramente.

 

 

Intanto non si ferma, Sofia. I 13 podi dell’anno scorso sono solo un trampolino, la rincorsa la sta prendendo quest’anno. Verso le Olimpiadi. Celebrata da tutti, anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha fatto un tweet per lei e per le altre azzurre protagoniste: «Goggia, Faanchini, Brignone, triplette da sogno», ha scritto. Segno che l’Italia dei Giochi invernali è attesa, attesissima nell’alveo degli immortali eroi sportivi. Ci sono tutte le possibilità perché gli atleti azzurri facciano razzia di medaglie. Lo speriamo tutti. Con Sofia in testa, magari. Altro che libidine.

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