In arrivo The Young Pope di Sorrentino con Jude Law

L’Italia delle serie tv sogna gli Usa E i bestseller diventano fiction

L’Italia delle serie tv sogna gli Usa E i bestseller diventano fiction
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In Italia il termine “serie tv” è ancora indissolubilmente legato alle produzioni americane. Da noi, al massimo, ci sono le fiction. Che, dal punto di vista meramente semantico, altro non sarebbero che il macro genere televisivo da cui nascono poi soap, sitcom e, per l'appunto, le serie tv, ma che nella nostra televisione assumono un significato tutto loro: narrazione a puntate, generalmente trasmessa dalla Rai, con Beppe Fiorello protagonista. Alcune variabili possono cambiare (per i ruoli femminili vanno forte Vittoria Puccini e Anna Safroncik), ma il succo è quello. Bassi costi di produzione, una storia nazional-popolare e un discreto successo assicurato. Qualcosa, però, negli ultimi tempi sta cambiando.

 

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Luci e ombre delle serie italiane di qualità. Recentemente pare che qualche coraggioso in più ci sia. La radicalizzazione sul territorio italiano di una realtà multinazionale dell’entertainment come Sky, infatti, ha dato vita a produzioni televisive di qualità, molto più vicine al concetto di serie tv americana che a quello di fiction italiana. Stiamo parlando di prodotti quali Romanzo Criminale, Gomorra (la cui seconda stagione è in arrivo) e 1992: tre prodotti diversi, ma con il fil rouge della qualità a contraddistinguerle tutte. Queste serie sono state un vero e proprio fenomeno alla loro uscita. Eppure, dopo aver abbandonato la “casa madre” (Sky) per approdare nel fantastico mondo della tv generalista, si son trovate a fare i conti con la realtà, che spesso significa ascolti bassi se non addirittura deludenti. Finché il loro bacino di utenza è limitato e, per certi versi, più selezionato, ottengono risultati straordinari, ma quando si trovano a scontrarsi con colossi dell’intrattenimento nazional-popolare falliscono miseramente. Eppure si tratta di serie che hanno conquistato consensi anche all’estero, spesso ottenendo addirittura risultati migliori fuori dai confini italiani che qui da noi.

 

l'amica geniale

 

Il progetto The Neapolitan Novels, ovvero L'amica geniale. Di positivo, però, c’è che gli esperti del mestiere hanno capito che se si vuole provare a fare il salto di qualità questo è il momento giusto. Sebbene le fiction restino le dominatrici dei palinsesti generalisti, sempre più case produttrici stanno lavorando e investendo su progetti coraggiosi, qualitativamente parlando di livello e internazionali. Un esempio? The Neapolitan Novels, titolo inglese scelto per la serie ispirata ai quattro romanzi della “saga” L’amica geniale di Elena Ferrante, uno dei casi editoriali del 2015 con l’ultimo capitolo, Storia della bambina perduta, inserito addirittura dal New York Times tra i dieci miglior libri dell’anno. A produrre questa serie tv internazionale saranno Fandango e Wildside in collaborazione con partner stranieri di cui ancora non si conoscono i nomi. In realtà la Fandango stava pensando di rendere questo successo editoriale un prodotto televisivo già da almeno due anni, ma l’arrivo della Wildside nel progetto ha permesso di lavorare sotto un'ottica internazionale. Possibile, infatti, che la serie possa debuttare in America ancora prima che in Italia dato il successo riscontrato dalla Ferrante oltreoceano. Proprio la misteriosa scrittrice partenopea (la cui identità resta un enigma dato che si firma con uno pseudonimo) si occuperà, stando a indiscrezioni raccolte dal sito americano Variety, della stesura delle sceneggiature, probabilmente in collaborazione con Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega nel 2014. Ancora si sa poco su The Neapolitan Novels, se non che si tratterà di un lavoro imponente: secondo Repubblica, da ciascuno dei quattro romanzi della saga sarà tratta una serie composta da 8 episodi, per un totale di 32 puntate dedicate alla lunga e complessa amicizia di Lila e Lenù.

 

https://youtu.be/5JiFHZ4YjAs

 

Gli altri progetti internazionali. Un progetto ambizioso, ma non nuovo per la Wildside, che da diverso tempo sta lavorando a un’altra serie dall’anima italiana ma dalle vesti internazionale: The Young Pope, scritta e diretta da Paolo Sorrentino e con protagonisti niente meno che Jude Law e Diane Keaton (tra gli attori a rappresentare l’Italia ci sarà Silvio Orlando). La serie sarà composta da 8 episodi e narrerà la storia di Lenny Belardo, ovvero Papa Pio XIII (Jude Law). Dovrebbe essere pronta per l’autunno 2016, quando verrà trasmessa in contemporanea in Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Francia. La Wildside l’ha prodotta con Sky e la collaborazione della HBO e di Canal+. Insomma, la casa di produzione guidata da Lorenzo Mieli (figlio di Paolo e amministratore delegato della FremantleMedia, che ha portato in Italia format quali X Factor e The Apprentice) e Mario Gianani (marito del ministro Marianna Madia) sta tentando di portare all’estero un po’ di quella qualità televisiva italiana che, paradossalmente, l’Italia stessa fatica ancora ad apprezzare in pieno.

 

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Lo dimostra il fatto che la società ha da qualche tempo acquisito i diritti di altri due successi letterari con l’intento di trasformarli in serie tv di successo. Si tratta di Limonov di Emmanuel Carrère e di Anna di Niccolò Ammaniti. Per entrambi l’intenzione della Wildside è di procedere con un approccio internazionale, che guardi ben oltre il solo pubblico italiano. Per la trasformazione in serie tv di entrambi i bestseller è stato chiesto agli autori di partecipare ai progetti: Carrère pare stia già collaborando allo sviluppo del soggetto televisivo insieme al regista premio Oscar Pawel Pawlikowski (miglior film straniero nel 2015 con Ida), mentre Ammaniti sarà coinvolto nei prossimi mesi nella scrittura del progetto. Intanto noi attendiamo speranzosi, con il telecomando in mano.

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