Benessere psicologico

Partirà quest'estate il progetto "Primi 1000 giorni" al Papa Giovanni, per curare i disturbi nei più piccoli

L'obiettivo è intervenire precocemente sul disagio infantile, grazie al sostegno dell'associazione Nepios e Avis

Partirà quest'estate il progetto "Primi 1000 giorni" al Papa Giovanni, per curare i disturbi nei più piccoli
Pubblicato:
Aggiornato:

Prenderà il via quest'estate un nuovo progetto della Neuropsichiatria infantile dell'ospedale Papa Giovanni, divenuto realtà grazie al sostegno di Nepios e Avis. Al centro dell’intervento degli specialisti sono questa volta i bambini più piccoli, nei loro primi mille giorni vita, considerati sempre più centrali per la crescita, la salute e il corretto sviluppo fisico e mentale.

«Vogliamo occuparci dei bambini a rischio di problematiche di sviluppo, anche attraverso l'intervento a domicilio, che fornisce riferimenti sull’ambiente in cui il bambino vive – ha spiegato Patrizia Stoppa, direttrice della Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni -. Ci occupiamo già di valutare bambini piccoli che ci vengono inviati dai pediatri e dagli asili, ma vogliamo intercettare tempestivamente possibili problemi per lo sviluppo nei primi mesi di vita».

Agire subito sui sintomi di disagio

La Neuropsichiatria infantile estenderà le possibilità di prendere in carico i sintomi di disagio che possano rappresentare situazioni di rischio per la loro crescita e sviluppo neuropsichico, anche in collaborazione con i consultori e gli asili nido. A partire da campanelli di allarme, come i pianti frequenti per ogni situazione nuova o per la più piccola frustrazione, ritardi nello sviluppo del linguaggio e il non giocare con altri bambini. Le competenze dei neuropsicologi rafforzeranno quindi un servizio attivo da due anni, che vede la Psicologia dell'ospedale collaborare con nidi, servizi sociali e pediatri dell'Ambito di Bergamo.

La cura della relazione tra il piccolo e la famiglia

«Per noi è necessario intervenire su tutto il nucleo familiare, con particolare attenzione agli elementi traumatici che possono venire anche dai vissuti dei genitori, che a loro volta possono essere stati vittime di privazioni – ha spiegato Simonetta Cesa, direttore socio sanitario dell'Asst -. Intervenire precocemente evita infatti problemi in futuro».

Il supporto di Nepios, come spiegato da Tullia Vecchi, presidente dell'associazione, si articolerà su due anni, per un totale di 54 mila euro di investimento. L’obiettivo è avere più risorse nella prima infanzia per curare e gestire i disturbi della relazione e dello sviluppo neuropsichico del bambino, oltre che modificare la relazione tra il piccolo e la sua famiglia.

Seguici sui nostri canali