«Finalmente!»

Ristoranti bergamaschi, con la zona gialla iniziano a fioccare le prenotazioni per Natale

Uno dei settori più colpiti dalla pandemia guarda con fiducia alle imminenti festività. E c’è chi, tradizionalmente chiuso, ha deciso di aprire. L’abolizione del divieto di spostamenti tra Comuni è una boccata d’ossigeno

Ristoranti bergamaschi, con la zona gialla iniziano a fioccare le prenotazioni per Natale
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di Matteo Rizzi

Anticipando di un paio di giorni la firma dell’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, il governatore lombardo Attilio Fontana ha annunciato che, a partire da domenica 13 dicembre e per almeno due settimane, la Lombardia sarà zona gialla. Il che significa che anche i ristoranti potranno tornare ad accogliere i clienti, seppur soltanto a pranzo e per un massimo di quattro persone non conviventi per tavolo. A Natale, quindi, si potrà pranzare fuori. Un’occasione per i ristoratori di tornare a respirare sul finale di un anno che ha gravato pesantemente sui conti di molti di loro. La risposta dei bergamaschi non ha tardato ad arrivare: in molti, non appena i dati hanno iniziato a suggerire il passaggio in zona gialla, si sono portati avanti contattando i ristoranti situati nei loro Comuni di residenza, dato che, fino a ieri (10 dicembre), ancora non era in discussione la norma che prevedeva il divieto di spostamento tra Comuni nei giorni del 25 e 26 dicembre e dell’1 gennaio. Ora però il Governo è in procinto di allentare le maglie al riguardo.

Storicamente chiuso nel giorno di Natale, quest’anno farà un’eccezione il Circolino di Città Alta: «Quest’anno - spiega il gestore Tommaso Ghilardi - se dovesse essere confermata la zona gialla, faremo certamente un’eccezione. Ci siamo già attivati per il menu d’asporto e in questi ultimi giorni abbiamo ricevuto diverse telefonate di interesse, di persone che ci chiedono se saremo aperti a Natale. Vere prenotazioni non abbiamo ancora iniziato a raccoglierne, prima aspettiamo indicazioni ufficiali».

Tra i ristoranti che, al contrario, avevano già iniziato a raccogliere preventivamente le prenotazioni, ce ne sono alcuni che hanno già tutti i posti prenotati: «Il nostro è un locale piccolo - spiega Klaud Canaj, della Trattoria Camozzi - e con il distanziamento da rispettare non possiamo fare più di una trentina di coperti. Molti clienti storici ci hanno già chiamato e praticamente tutti i posti che metteremo a disposizione per Natale e Santo Stefano sono occupati. La gente ha voglia di uscire e di organizzarsi, e grazie a Dio se la zona gialla dovesse essere confermata potremmo respirare un pochino anche in questo senso. Se dovessimo tenere aperto a Natale e Santo Stefano sospenderemmo per quei giorni il servizio d’asporto per concentrarci sul locale».

C’è chi poi, come l’Osteria Tre Gobbi, si sta organizzando su entrambi i fronti: «Abbiamo già raccolto molte richieste per i servizi d’asporto nei giorni di Natale e Santo Stefano. Non sapendo ancora se sarebbe stata ufficiale la zona gialla non abbiamo ancora iniziato a confermare le richieste di prenotazione che ci sono arrivate in questi giorni, però sappiamo all’incirca che i posti a disposizione, tenendo conto del distanziamento, sarebbero comunque occupati».

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