La storia

La storia di Yevheniia, in fuga dalla guerra in Ucraina e accolta dall’Aeronautico

La ragazza 14enne, che desiderava diventare pilota, non dovrà pagare la retta per l’iscrizione alla scuola, dopo che il preside Di Giminiani ha deciso di aiutarla a realizzare il suo sogno

La storia di Yevheniia, in fuga dalla guerra in Ucraina e accolta dall’Aeronautico
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A volte quella che comincia come una vicenda drammatica può avere un lieto fine, o almeno un risvolto positivo: è questo il caso di Yevheniia Yelisieiva, una ragazzina di 14 anni fuggita dalla guerra in Ucraina che ora studia all’Istituto aeronautico Antonio Locatelli, cercando di realizzare il suo sogno di diventare pilota d’aerei. La scuola, sapendo che voleva continuare il percorso iniziato nel suo paese, ma era in difficoltà a pagare la retta, ha deciso data la situazione e la sua forte volontà di concedergli un’esenzione speciale e accoglierla gratuitamente tra gli studenti.

La giovane è scappata da Sumy, una città del Nord-Est dell’Ucraina vicina al confine russo, dove viveva con il padre. La madre Kseniia Kolesnyk, 31 anni, invece si trova già da tre anni qui in Italia a Treviolo, dove vive con il compagno e tra due mesi partorirà il suo fratellino. Yevheniia ha raccontato la sua storia al Corriere della Sera Bergamo partendo dal 24 febbraio, quando l’esercito del Cremlino ha iniziato i bombardamenti: «Quasi ogni sera sentivo gli aerei russi sopra la mia testa, poi hanno cominciato a lanciare bombe e ci sono stati i combattimenti nelle strade. C’era fumo dappertutto, hanno distrutto la nostra scuola. Un mio amico è morto». Insieme alla sua famiglia ha allora cercato di fuggire: «Hanno trovato qualcuno che se ne andava e appena è stato aperto un corridoio siamo scappati anche noi, con il minivan di un italiano. Siamo partiti l’8 marzo, il 12 eravamo a Cremona e dopo un po’ sono riuscita ad andare da mia madre».

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Il conflitto è entrato all’improvviso nella vita di questa ragazzina, che fin da quando era piccola desidera diventare una pilota d’aerei, interrompendo il suo percorso di studi e rendendo il suo futuro incerto: voleva frequentare l’accademia militare aeronautica di Karkiv, ma adesso non sa neanche se riuscirà a tornare e se, quando lo farà, l’Ucraina esisterà ancora. La madre era andata ad informarsi sull’Istituto Locatelli, ma aveva scoperto che purtroppo la retta era troppo cara: tuttavia, una volta conosciuta la vicenda della figlia, il preside Giuseppe Di Giminiani ha voluto aiutarla: «Abbiamo deciso di accogliere Yevheniia – ha spiegato sempre al Corriere -. Adesso finirà la terza media, poi potrà cominciare gli studi superiori e non le faremo pagare la retta fino a quando resterà da noi. Poi vedremo se riuscirà ad avere la dote scuola».

Alla giovane, che frequenta l’istituto dal 26 aprile scorso, ieri è stata consegnata la divisa e, per aiutarla ad inserirsi, le è stato affiancato uno studente originario di Kiev, Rud Roman, da cinque anni in Italia. Intanto la ragazza sta già iniziando ad ambientarsi: «Gli insegnanti sono bravissimi, mi aiutano in tutto quello che serve. Anche gli altri studenti mi aiutano e mi trovo molto bene, sto cominciando a capire un po’ l’italiano. Non so quanto durerà la guerra, ma anche quando finirà voglio restare in Italia».

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